EnneaMediCina: la visione occidentale della P.N.E.I – di Liliana Atz Parte II

La visione occidentale. Ogni individuo è il risultato di un lavoro sottile, nervoso, endocrino, ormonale, come conferma anche la psiconeuroendocrinoimmunologia. L’apparato endocrino o sistema ormonale è rappresentato da un insieme di ghiandole e cellule, le quali secernono delle sostanze chiamate ormoni. Il sistema endocrino amministra il funzionamento dell’organismo umano in concorso con il sistema nervoso. Il funzionamento del sistema endocrino è contraddistinto da un complesso controllo volto ad assecondare precisamente le esigenze dell’organismo. Fanno parte del sistema endocrino: l’ipofisi, l’epifisi, la tiroide, le paratiroidi, le ghiandole surrenali, il pancreas. Hanno inoltre funzione endocrina anche altri organi: le ovaie e i testicoli, il miocardio (parte del muscolo cardiaco), il rene, il timo, il fegato. Le ghiandole sono tutte collegate all’ipofisi. E’ tramite essa che avviene, attraverso il rilascio degli ormoni nel flusso sanguigno, la modulazione del loro funzionamento. L’ipofisi stessa viene poi cadenzata dall’ipotalamo che, con un articolato meccanismo, regola molteplici funzioni dell’organismo quali: i ritmi circadiani, l’attività riproduttiva, la pressione arteriosa e la temperatura corporea, oltre che quella del sistema nervoso autonomo.L’equilibrato funzionamento dell’ipofisi e dell’ipotalamo, pertanto, è fondamentale per la gestione di tutto il sistema corpo/mente. Una visione ottimistica e positiva indurrà un buon funzionamento di quest’asse e quindi una corretta calibrazione dei principali ormoni. Viceversa, una visione pessimistica produrrà squilibri che si ripercuoteranno a diversi livelli, il che suggerisce quanto la propria visione del mondo sia connessa al proprio stato di salute e quanto lo influenzi. Psiconeuroendocrinoimmunologia La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) delinea quell’ambito di ricercache include diverse discipline scientifico-umanistiche, apparentemente scollegate tra loro, come la psicologia, la biologia, la neurologia, l’immunologia e l’endocrinologia; in altri termini i legami che uniscono la mente ed il corpo. Questa scienza indaga i rapporti fra psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario, i quali, attraverso la trasmissione nel corpo di molecole chiamate neuropeptidi , interagiscono ininterrottamente tra loro. I neuropeptidi, sono definiti “molecole psichiche”, in quanto non trasmettono solo informazioni ormonali e metaboliche, ma emozioni e segnali psicofisici. Ogni stato emotivo come l’amore, la paura, il piacere, il dolore, l’ansia, l’ira, ecc.., con le sue complesse sfumature, chiamate sentimenti è veicolato nel corpo da specifici neuropeptidi. Questi ultimi, con i loro recettori, sono stati rinvenuti in ogni parte del corpo, soprattutto nel Sangue, nel sistema immunitario e nell’intestino, oltre che nel sistema nervoso. Possiamo pertanto tranquillamente affermare che le emozioni e le sensazioni, non solo partecipano alla memorizzazione delle esperienze, ma sono i garanti della maggior parte dei processi neurofisiologici che disciplinano o bloccano il funzionamento dell’intero sistema corpo- mente. Coscienza del “sé” Le cellule che consentono la “coscienza di sé” sono localizzate nel cervello, in particolar modo, la struttura implicata nell’integrazione degli stimoli emozionali è il sistema limbico. Molteplici ricerche indicano come l’amigdala e l’ipotalamo, che costituiscono la parte centrale del cervello limbico (emozionale) e che sono delegate al governo delle emozioni e delle memorie, siano i settori cerebrali in cui affluiscono la maggior quantità di informazioni ed emozioni. Nel mezzo della stessa area si trova l’ipofisi, la ghiandola che guida e modula le funzioni di tutte le altre ghiandole del corpo. Il sistema limbico stabilisce profonde interconnessioni con tutto il resto del cervello e con i maggiori apparati del corpo, quali quello endocrino e immunitario, attraverso la diffusione dei neuropeptidi, di cui è particolarmente ricco. Molti neuropeptidi sono ormoni e svolgono il loro compito attraverso il Sangue: è” attraverso i globuli bianchi del Sangue, ad esempio, che il sistema immunitario si attiva per ricevere e trasmettere i messaggi dei neurotrasmettitori che porteranno i loro messaggi di salute o malattia. Nel timo, la ghiandola ubicata appena sopra il Cuore, è, infatti, localizzata la principale sede del complesso meccanismo di generazione dei linfociti T. La scienza ha ormai ampiamente comprovato, come nel cervello mammifero, le emozioni positive facilitino l’attivazione di una serie di reazioni tali da innescare le funzioni del sistema immunitario, mentre gli stati depressivi provochino un’inibizione della resistenzaimmunitaria. E dal Cuore, attraverso un complesso meccanismo, i neurotrasmettitori vanno ad influenzare l’Ipotalamo. E’ probabile che ogni neuropeptide richiami un preciso “tono emozionale”, corrispondente ad una determinata situazione psichica.” Conclusione Possiamo pertanto tranquillamente affermare che una corretta pratica delle cosiddette “ginnastiche mediche”, Tai Chi e Qigong, aiutandoci a incrementare la produzione e la circolazione del Qi nel corpo, stimoli contemporaneamente la circolazione di Sangue ed emozioni. Il Qi (Yang) non è, infatti, che l’aspetto più immateriale del Sangue (Yin), Sangue che, in MTC, è incaricato di portare i voleri del Cuore Imperatore in tutti i distretti corporei. Un Cuore sereno tranquillizza tutti i suoi “Funzionari” (Zang/Fu), riducendo lo stress, permettendoci di crescere come individui consapevoli che non bruciano in modo incosciente il Jing, l’energia ancestrale, che ci è stata donata al momento del concepimento e che determina la qualità e la durata della nostra esistenza. Fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/medicina-non_convenzionale/pnei-psiconeuroendocrinoimmunologia

EnneaMediCina: l’antica visione orientale della P.N.E.I. – di Liliana Atz Parte I

Introducción Las antiguas “prácticas de larga vida” chamánicas se pierden en la noche de los tiempos en la historia de China. En un mundo peligroso y misterioso, el hombre antiguo buscaba formas de armonizar y sobrevivir en su entorno. Mediante la observación de las leyes de la naturaleza, trataba de interpretar la voluntad de “Di”, la deidad suprema incognoscible. Al frente de las tribus, los chamanes, a menudo mujeres, expertos en fitoterapia, exorcismo y espiritismo, buscaban el contacto con las fuerzas de la naturaleza: fueron los primeros médicos de la historia de China. Sus técnicas curativas incluían protocolos de movimiento físico y emisión vocal. Mediante estas danzas sagradas, coordinaban sus movimientos corporales y su respiración con los alientos de la creación, desterrando las energías perversas del cuerpo. Según la opinión de varios estudiosos, estas danzas no eran sino la anticipación de lo que hoy es el Qigong, cuyo propósito fundamental es precisamente volver a poner el Qi del cuerpo en resonancia con los alientos de la naturaleza. La Psiconeuroendocrinoinmunología (PNEI) en la Medicina Tradicional China La Medicina Tradicional China, a la que pertenecen estas prácticas ancestrales, asigna al Corazón las funciones que en Occidente se atribuyen al Cerebro y al Sistema Nervioso Central: emociones, conciencia, memoria y pensamiento, indicadas por el ideograma Shen. El Corazón produce hormonas que actúan directamente sobre el Cerebro. En la práctica, el Corazón implica a todo el organismo en las variaciones de su amplio campo electromagnético; percibe, siente e influye en toda la fisiología, empezando por el cerebro. Según la M.T.C., el Cerebro, el “Mar de Midolli”, está formado de líquidos Jin-Ye, en particular de Ye, las sustancias de naturaleza Yin que alimentan los tejidos. A medida que estos líquidos se espesan, forman el Cerebro, que luego se relacionará con todo el cuerpo. Cerebro y Médula forman una pareja inseparable”. La Médula Ósea origina las células sanguíneas que transportan los nutrientes, los elementos de defensa, el oxígeno y los desechos por todo el cuerpo. Así, la abundancia o escasez de Médula afectará no sólo al Cerebro y a la Columna Vertebral, sino también a los Huesos. El Hueso, como la Médula, y por tanto el Cerebro es un tejido conectado al Riñón y a la Respiración esencial original. Los Huesos duros contienen y protegen la Médula blanda que los origina. Para la Medicina China, los Riñones almacenan la energía esencial, el Jing, y gobiernan los huesos y, por tanto, la médula ósea que contienen, la médula espinal y el cerebro, de los que dependen la memoria, la concentración, el pensamiento y el funcionamiento de los órganos de los sentidos. De todo ello se deduce la presencia de una importante relación entre el Riñón y el Cerebro, derivada de los líquidos Jin-Ye, que constituyen la sustancia de la Médula y del Cerebro y que dependen del Riñón para su transformación y distribución, así como su estrechísima conexión con el Corazón. Psiconeuroendocrinoinmunología: el Zang/Fu Durante la fase de desarrollo embrionario, el Shen se une a las estructuras corporales en formación, generando los diversos Órganos (Zang), verdaderas entidades psicosomáticas. La Medicina China postula una correspondencia entre los cinco Órganos (Corazón, Pulmón, Hígado, Riñón y Bazo) y los Shen relacionados, es decir, los aspectos psíquicos específicos de la actividad vital, las “Almas Vegetativas” de los órganos individuales. El Hígado es la sede de Hun, el Pulmón de Po, el Bazo-Páncreas de Yi, el Riñón de Zhi, mientras que el Corazón es la sede de Shen.El Corazón/Mente, también llamado Emperador, como sede de Shen propiamente dicha, se sitúa en la cúspide absoluta de la jerarquía entre los órganos internos. Es a través de la Sangre que sus mensajes llegan a todas las células de los diversos distritos corporales. Las emociones fuertes o las dificultades de la vida cotidiana se manifiestan a través de estados de ánimo, emociones y sentimientos particulares que caracterizan la estructura psicofísica del individuo, influyendo en el funcionamiento de todo el cuerpo/mente, de todos los Zang/Fu. Para la MTC, un organismo equilibrado y sano es el resultado del buen funcionamiento de todos los órganos: no existe, por tanto, el concepto de enfermedad orgánica ni de enfermedad psicosomática, ya que psique y soma se expresan siempre simultáneamente a través el uno del otro. Cinco emociones y siete sentimientos. Para la M.T.C. existen: a) causas externas de enfermedad: – viento; – frío; – calor; – humedad; – sequedad; b) causas alimentarias de enfermedad; c) causas internas de enfermedad: las Cinco Emociones y los Siete Sentimientos. Las Cinco Emociones son consecuencia de la estructura del ser, de su temperamento. Están relacionadas con sus características congénitas, con su genotipo. Las emociones, y especialmente sus manifestaciones de desequilibrio, se asocian a los órganos según el ritmo de los Cinco Movimientos. Así pues, se producen conexiones entre: Madera (Hígado) e Ira; Fuego (Corazón) y Alegría; Tierra (Bazo/Páncreas) y Reflexión; Metal (Pulmón) y Tristeza; Agua (Riñones) y Miedo. Los Siete Sentimientos, que además de las Cinco Emociones incluyen la Preocupación, que está conectada con los órganos Bazo/Pulmón, y el Shock, que daña el Corazón y los Riñones, son la fusión de lo que está dentro del individuo con lo que está fuera de él, el resultado de la interacción del genotipo (Esencia) con el fenotipo (Personalidad). Son la concretización de la intención, el paso al acto. La lectura de los desequilibrios tanto psíquicos como físicos, según esta visión, se establece por tanto en términos de desarmonía de un sector de la Unidad Energética (órgano/viscera), respecto a la realidad externa con la que está en resonancia. (continuación) Fuente: http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/medicina-non_convenzionale/pnei-enneagramma-oriente

EnneaMediCina: l’antica visione orientale della P.N.E.I. – di Liliana Atz Parte I

Introduzione Le antiche “pratiche di lunga vita” di matrice sciamanica, si perdono nella notte dei tempi della storia cinese. In un mondo pericoloso e misterioso, l’uomo dell’antichità cercò il modo di armonizzarsi e di sopravvivere nell’ambiente in cui viveva. Attraverso l’osservazione delle leggi di natura, egli cercò di interpretare il volere di “Di”, l’inconoscibile divinità suprema. A capo delle tribù, gli sciamani, spesso donne, esperti in fitoterapia, esorcismo e spiritismo, cercavano il contatto con le forze della natura: furono i primi medici della storia cinese. Tra le loro tecniche curative figuravano anche protocolli di movimento fisico e di emissione vocale. Attraverso queste danze sacre, essi coordinavano i movimenti del corpo e la respirazione con i soffi del creato, allontanando le energie perverse dal corpo. Secondo l’opinione di più studiosi, queste danze non erano che l’anticipazione di quello che è l’attuale Qigong, il cui scopo fondamentale è proprio quello di riportare il Qi dell’organismo in risonanza con i soffi della natura. Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) in Medicina Tradizionale Cinese La Medicina Tradizionale Cinese, a cui queste antiche pratiche appartengono, assegna al Cuore le funzioni che in Occidente si attribuiscono al Cervello ed al Sistema Nervoso Centrale: le emozioni, la coscienza, la memoria ed il pensiero, indicate dall’ideogramma Shen. Il Cuore produce ormoni che agiscono direttamente sul Cervello. In pratica il Cuore coinvolge tutto l’organismo nelle variazioni del suo ampio campo elettromagnetico; percepisce, sente e influenza tutta la fisiologia, a cominciare dal cervello. Secondo la M.T.C. il Cervello, il “Mare dei Midolli”, si forma a partire dai liquidi Jin-Ye, in particolare dagli Ye, le sostanze di natura Yin che alimentano i tessuti. Questi liquidi addensandosi formano il Cervello, che, in tal modo, sarà in relazione con tutto il corpo. Cervello e Midollo sono una coppia inseparabile”. Il Midollo osseo origina le cellule sanguigne che trasportano in tutto il corpo gli elementi nutritivi, difensivi, ossigeno e scorie. Quindi l’abbondanza o la scarsità di Midollo influenzerà non solo il Cervello e la colonna vertebrale, ma anche le Ossa. L’Osso, come il Midollo, e quindi il Cervello è un tessuto collegato al Rene e ai Soffi essenziali originari. Le Ossa dure contengono e proteggono il molle Midollo che le origina. Per la Medicina Cinese i Reni conservano l’energia essenziale, il Jing e governano le ossa e quindi il midollo osseo ivi racchiuso, il midollo spinale ed il cervello da cui dipendono la memoria, la concentrazione, il pensiero ed il funzionamento degli organi di senso. Da tutto ciò si deduce la presenza di un importante rapporto tra il Rene ed il Cervello, derivante dai liquidi Jin-Ye, che costituiscono la sostanza dei Midolli e del Cervello e che dipendono dal Rene per la loro trasformazione e distribuzione, nonché il loro strettissimo collegamento col Cuore. Psiconeuroendocrinoimmunologia: gli Zang/Fu Durante la fase dello sviluppo embrionale, gli Shen si uniscono alle strutture corporee in formazione, generando i vari Organi (Zang), vere e proprie entità psicosomatiche. La Medicina Cinese postula una corrispondenza tra i cinque Organi (Cuore, Polmone, Fegato, Reni e Milza) e i relativi Shen, ossia gli aspetti psichici specifici dell’attività vitale, le “Anime Vegetative” dei singoli organi. Il Fegato è sede dello Hun, il Polmone del Po, la Milza-Pancreas dello Yi, il Rene dello Zhi, mentre il Cuore è la sede dello Shen.Il Cuore/Mente, chiamato anche l’Imperatore, come sede dello Shen vero e proprio, si pone al vertice assoluto della gerarchia tra Organi interni. E’ attraverso il Sangue che i suoi messaggi raggiungono tutte le cellule dei vari distretti corporei. Le forti emozioni o le difficoltà della vita di tutti i giorni, che si manifestano attraverso stati d’animo particolari, emozioni e sentimenti che caratterizzano la struttura psico-fisica del singolo, influenzando il funzionamento dell’intero corpo/mente, di tutti gli Zang/Fu. Per la MTC un organismo equilibrato e sano è il risultato del buon funzionamento di tutti gli organi: non esiste quindi il concetto di malattia organica, oppure di malattia psicosomatica, in quanto psiche e soma si esprimono sempre e contemporaneamente l’uno attraverso l’altro. Cinque emozioni e Sette Sentimenti. Per la M.T.C. esistono: a) cause esterne di malattia: – vento; – freddo; – calore; – umidità; – secchezza; b) cause alimentari di malattia; c) cause interne di malattia: le Cinque Emozioni e i Sette Sentimenti. Le Cinque Emozioni sono una conseguenza della struttura dell’essere, del suo temperamento. Sono collegate alle sue caratteristiche congenite, al suo genotipo. Le emozioni e specialmente le loro manifestazioni di squilibrio, sono associate agli organi secondo il ritmo dei Cinque Movimenti. I collegamenti si verificano quindi tra: Legno (Fegato) e Collera; Fuoco (Cuore) e Gioia; Terra (Milza/Pancreas) e Riflessione; Metallo (Polmone) e Tristezza; Acqua (Reni) e Paura. I Sette Sentimenti, che oltre alle Cinque Emozioni considerano la Preoccupazione, collegata agli organi di Milza/Polmone e lo Shock, che danneggia sia il Cuore che i Reni, sono la fusione di ciò che è dentro l’individuo con ciò che sta fuori di lui, il risultato dell’interazione del genotipo (Essenza) col fenotipo (Personalità). Sono la concretizzazione dell’intenzione, il passaggio all’atto. La lettura degli squilibri sia psichici, che fisici, secondo questa visione, viene quindi impostata in termini di disarmonia di un settore dell’Unità Energetica (organo/viscere), nei confronti della realtà esterna con la quale è in risonanza. (continua) Fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/medicina-non_convenzionale/pnei-enneagramma-oriente

Corsa e Tai Chi, elisir per gli over 50: lunga vita a neuroni e memoria

Una corsa nel parco aiuta a ragionare meglio. La ginnastica con i pesi serve invece ad allenare la memoria. Ma il primo premio, fra le forme di esercizio fisico che fanno bene al cervello dopo i 50 anni, va al Tai Chi. Coordinamento, precisione dei movimenti e relativa semplicità rendono questa disciplina vicina alle arti marziali un elisir di lunga vita per i neuroni. Se è vero infatti che ogni sport fa bene a ogni età, un gruppo di ricercatori dell’università di Canberra ha cercato di stilare una guida con le varie discipline e i relativi benefici per gli over 50: un’età critica, scrivono i medici australiani “per ridurre il rischio di demenza o altre malattie neurodegenerative”. Ma anche, senza dover necessariamente pensare all’Alzheimer, per godere degli effetti positivi dello sport su umore e crescita di nuovi neuroni. Lo studio – pubblicato sul British Journal of Sports Medicine – analizza 39 pubblicazioni recenti, sintetizzandone i risultati. Divide le discipline sportive in due grandi famiglie: aerobiche e di forza. Delle prime fanno parte la corsa o la camminata a passo svelto, il nuoto, la bicicletta e in generale tutte le attività che possono essere svolte per tempi lunghi al prezzo di un fiatone moderato. Gli sport di forza invece sono quelli che rafforzano i muscoli soprattutto attraverso l’uso di pesi. “Le attività aerobiche – spiegano i ricercatori – sono benefiche soprattutto per le funzioni cognitive del cervello”. Migliorano cioè la capacità di ragionare, comprendere idee, imparare, fare collegamenti, usare la propria creatività. Stesso effetto avrebbero due pratiche non facilmente classificabili, come  il Tai Chi. Quest’ultimo, scrivono gli scienziati “è uno sport non convenzionale ma è particolarmente adatto a persone non completamente efficienti dal punto di vista fisico”. Quando si tratta invece di potenziare la memoria (che, sarà un caso, viene spesso paragonata a un muscolo), gli sport di forza hanno “un effetto pronunciato”. Affinché gli effetti dell’esercizio fisico si facciano sentire anche sul cervello, avvertono i medici australiani, bisogna arrivare alla soglia dei 45-60 minuti di attività almeno moderata (un minimo di fiatone deve farsi sentire). Sulla frequenza, vale un unico motto: il più spesso possibile. Anche una singola giornata di sport è preferibile alla poltrona. La ginnastica infatti agisce sul cervello promuovendo la divisione dei neuroni (soprattutto nell’ippocampo, l’area legata a memoria e apprendimento) e aumentandone la plasticità (cioè la capacità di formare sempre nuove connessioni). Favorisce poi la nascita di nuovi vasi sanguigni (migliora dunque l’arrivo dei nutrienti ai tessuti cerebrali) e riduce i processi infiammatori. Uno studio americano, a giugno dell’anno scorso, era andato a caccia del collegamento fra i benefici dello sport sui muscoli e quelli sul cervello. I ricercatori finanziati dai National Institutes of Health avevano scritto su Cell Metabolism che un particolare enzima (la catepsina) B viene prodotto dai muscoli dopo uno sforzo, riesce a superare la quasi impenetrabile barriera sangue-cervello e qui entra in azione, promuovendo la nascita di nuovi neuroni. A gennaio del 2016, sul Journal of Physiology , un gruppo dell’università finlandese di Jivaskyla aveva misurato nei roditori l’effetto dei vari sport sui neuroni dell’ippocampo.La massima proliferazione coincideva con gli sport aerobici, seguiti a ruota da quelli di forza. Nessun vantaggio (per il cervello) arrivava invece dall’allenamento ad alta intensità, fatto di sforzi brevi ma molto vigorosi. FONTE

QiGong e TaijiQuan: arte oltre la medicina. La ginnastica medica millenaria che aiuta a guarire corpo, mente e spirito. Parte 2

Anticamente avevano compreso che determinate azioni, così come certi tipi di respirazione e pronuncia, regolarizzavano le funzioni del corpo umano. Sapevano che il solo gesto di distendere gli arti aveva la precisa funzione di dissipare il calore, mentre raggomitolare il corpo non lasciava passare il freddo. E che dire, invece, del fatto che il suono “HA” rimuove i ristagni e scansa il calore mentre il suono “XU” allevia il dolore. Nel capitolo dedicato ai fondamenti teorici del QiQong (Taijiquan stile chen xiaojia e qigong, viene riportata una frase importante scritta nel Su Wen del Canone di medicina interna dell’imperatore Giallo “Quelli che soffrono di disturbi dovuti a lentezza renale, possono rivolgersi verso sud dalle 3 alle 5 del mattino, sgombrare la mente da tutti i pensieri, trattenere il fiato senza respirare per sette volte, ingoiare il respiro allungando leggermente il collo per mandarlo giù scorrevolmente, come se si stesse ingoiando qualcosa di molto pesante. Dopo aver fatto questo per sette volte, ingoiare l’abbondante saliva sublinguale”. Questi esercizi che a noi possono apparire bizzarri, sono tuttavia la riprova che un tempo si conoscevano metodi semplici e in linea con la natura per mantenere uno stato di benessere. Oggi preferiamo ingoiare una pillola senza neppure pensare alla reale causa dei disturbi che accusiamo. Le nozioni così incredibilmente evolute sono frutto di una conoscenza globale di Madre Natura. E’ imitando le funzioni e i movimenti di ciò che vive intorno a noi, infatti, che possiamo acquistare equilibrio e salute: “Soffiare e sbuffare, esalare e inalare, liberarsi dal vecchio e prendere il nuovo, contrarsi come l’orso e allungarsi come l’uccello, tutto aiuta a prolungare la vita” (Zhuangzi – 369-286 a.C.). Ginnastiche come il QiGong si basano sulla stimolazioni di tre punti fondamentali denominati dantian. Il primo è situato tra le sopracciglia, il secondo corrisponde al punto Ren Mai 17 (Shan Zhong) e il terzo, quello inferiore, a circa sei centimetri dall’ombelico, nel punto di agopuntura Ren Mai 4. Esperimenti scientifici recenti hanno dimostrato che la «stimolazione del dantian e la pressione di altri punti producono effetti diretti sui sistemi nervoso ed endocrino, regolando in tal modo le funzioni di certi organi interni. Si sono ottenuto risultati analoghi nel QiGong con la stimolazione del dantian indotta dal controllo mentale», continuano gli autori. Nella pratica del QiGong, il dantian è utilizzato come fulcro dell’attenzione e funge come una sorta di catalizzatore in grado di produrre uno profondo stato di tranquillità mentale. Alcuni studi hanno evidenziato, attraverso un tracciato elettroencefalografico, come le onde cerebrali di un individuo normale siano caratterizzate da alta frequenza e bassa ampiezza (50 microvolt), mentre i praticanti di QiGong mostrano un numero onda alfa di frequenza pari a 8 hertz ad alta ampiezza (180 microvolt): una differenza incredibile che mostra anche una sincronizzazione dei vari distretti cerebrali. Questo significa che si innesca uno stato di profonda tranquillità ma anche un miglior funzionamento, nel suo complesso, a livello cerebrale. Anche il Taijiquan, che prevede esercizi molto simili, apporta grandi benefici all’intero organismo. Negli ultimi anni sono stati davvero numerosi gli studi in merito all’associazione tra arti tradizionali e salute. Per esempio, nel 2006 e nel 2007 sono stati condotti studi relativi alla perdita di densità ossea, in cui si è potuto constare che chi praticava Taiji era riuscito a ritardare la perdita ossea e il numero di fratture in maniera particolarmente evidente rispetto a chi non l’aveva praticato. Ottimi risultati anche nei pazienti sofferenti di diabete, i cui studi hanno rilavato un’efficacia nel migliorare il controllo glicemico. Stessa cosa dicasi per la risposta immunitaria, decisamente migliore nelle persone che praticavano QiGong o Taiji. Le ginnastiche mediche hanno inoltre dimostrato attraverso numerosi studi la loro validità contro ansia, depressione, scarsa autostima, e nel ridurre le cadute nell’anziano. Tutti questi studi – moderni – non fanno altro che confermare l’incredibile sapienza e saggezza che gli antichi hanno cercato, per anni, di approfondire e lasciarci in eredità. Una sapienza che non deve essere migliorata né sprecata o ignorata, bensì resa disponibile all’intera umanità, perché finalmente possa crescere vivendo armonia con l’intero Universo. Fonte

QiGong e TaijiQuan: arte oltre la medicina.La ginnastica medica millenaria che aiuta a guarire corpo, mente e spirito parte1

Per gli “addetti ai lavori” ormai è risaputo e appare una situazione normale: le antiche tradizioni orientali portano con sé un bagaglio culturale e medico che spesso riesce a superare brillantemente le conoscenze occidentali basate su complesse ricerche scientifiche. Il punto di forza risiede senz’altro nella approfondita conoscenza dell’essere umano, non rappresentato unicamente da un corpo fisico, ma da pura “energia” che sottintende a tutte le leggi dell’Universo. Una volta comprese queste ultime, infatti, è molto più semplice capire i meccanismi di causa/effetto che sorgono in caso di patologie. Anzi, in realtà la vera sapienza sta proprio nel saper prevenire le malattie prima che si manifestino, leggendo intrinsecamente tra i segnali che la nostra mente e il nostro corpo ci inviano. In pratica, da sempre, l’Oriente ha una vastissima conoscenza dell’Universo e dei suoi meccanismi; situa l’uomo all’interno di un sistema molto più ampio. Non può quindi soffermarsi sulle singole funzioni di organi o psiche senza prima conoscerne l’intera struttura. Un po’ come dire che noi studiamo le cellule che vivono all’interno del nostro corpo, ma non ci rendiamo conto che noi stessi siamo cellule all’interno di un ulteriore corpo chiamato Gaia. Anch’esso, a sua volta, vive all’interno di un altro corpo, definito sistema solare e così via. Si potrebbe dire che per la medicina Orientale le parole di Giordano Bruno: “Viviamo in Infiniti Mondi” erano tutt’altro che eretiche ma ben comprensibili. Ogni malattia, secondo la medicina cinese, è semplicemente il risultato di uno squilibrio energetico, dovuto a un difetto di assimilazione o produzione del Qi (l’energia). Esso viene prodotto per mezzo dei nostri organi e assimilato attraverso i nostri visceri, circolando attraverso quelli che in medicina cinese vengono chiamati meridiani. Il Qi può essere modificato anche attraverso i cibi che assumiamo o dall’aria che respiriamo, tenendo presente che ognuno di noi ha un Qi “naturale”(il Jing) , quello che ci viene “regalato” dai nostri genitori al momento del concepimento. Secondo gli esperti, l’approccio occidentale, non tiene conto di questi fattori e si può dire che è esattamente l’opposto di quello orientale. Questo perché «La medicina occidentale studia soprattutto la materia, cioè la struttura, l’organo, e da essi parte per capire la sua funzione e quindi l’energia. La medicina orientale e invece, ha percepito inizialmente il Qi e, dal suo studio, arriva alla funzione e infine all’organo». Tale sapienza qui non era così sconosciuta un tempo, soprattutto in ambito filosofico, quando Talete similmente affermava che la materia fosse animata e che lo spirito si incarnasse in essa. Parlando di benessere, secondo l’ottica orientale, si potrebbe dire che conoscendo le leggi del cosmo (Dao) possiamo imparare a prevenire le malattie prima ancora che si manifestino, o comunque possiamo mantenere uno stato di salute ottimale. Tra le tante tecniche ci sono due arti tradizionali che possono essere eseguite da chiunque e che apportano numerosi benefici sia a livello mentale che fisico. Si tratta del Qi Gong e del Taijiquan. Entrambe le tecniche sono una sorta di ginnastica molto lenta, ma dai movimenti armonici e sinuosi che promuovono la salute attraverso la stimolazione dei meridiani energetici. Anch’esse si basano su una conoscenza della natura e del corpo umano che lascia sbalordito chiunque tendi di approfondirne i meccanismi.(CONTINUA)

EnneaMediCina: l’Enneagramma alla luce delle neuroscienze

Qual’è il messaggio che i Simboli, questi modelli archetipici dell’inconscio collettivo, da tempo immemore custodiscono per gli uomini di tutti i tempi? Jung, il famoso psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero affermava che l’Archetipo è come un modello invisibile che determina quale struttura assumerà, ad esempio, un cristallo nel formarsi. Egli considerava il numero un’entità numinosa, sacra e lo ha definito come “un archetipo dell’ordine fattosi cosciente”. Anche la scuola di Pitagora riteneva che “l’universo intero fosse armonia e numero” e come, di conseguenza, l’essenza ultima della realtà fosse la matematica. Analogamente a Pitagora anche S. Agostino credeva che tutto avesse una relazione matematica e spettava alla mente ricercare ed investigare i segreti di queste relazioni o farsele rivelare da una forza divina. Sant’Agostino scrisse ” I numeri sono il linguaggio universale offerto dalle divinità agli umani come riconferma della verità”. Gli Archetipi, queste raffigurazioni collettive dell’inconscio, essendo ereditate, sono un patrimonio comune dell’umanità e si ritrovano nei miti e nelle leggende di tutti i popoli. Nella vita ci possono essere tanti Archetipi, quante situazioni caratteristiche, che si ritrovano nei modelli tipici e riconoscibili del comportamento umano, come simbolicamente rappresentato dai nove enneatipi dell’Enneagramma. A livello psicologico l’Enneagramma si rifà al pensiero che l’intelligenza umana si estrinseca attraverso tre aspetti fondamentali collegati ai Centri Istintivo, Emotivo e Mentale. Cervello rettiliano Questi tre centri corrispondono a tre diversi modi d’essere, a tre cervelli secondo la visione evoluzionistica di MacLean, ciascuno dei quali è caratterizzato da connotazioni comportamentali e caratteriali profonde, tipiche del centro stesso. Il primo cervello, rettiliano (centro istintivo), si collega agli automatismi, ad esempio, del cuore e del sistema digestivo. E’ il centro che si occupa di garantire la sopravvivenza sia fisica che psicologica dell’individuo, il luogo del vigore, delle motivazioni, dell’azione. Gli enneatipi 1, 8 e 9 si servono, primariamente, di questo centro per fronteggiare in modo adeguato le diverse situazioni della vita. L’apparato digerente e la zona del plesso solare sono qui molto coinvolti, per questo vengono anche definiti “tipi di pancia. La memoria del proprio vissuto avviene in modo per lo più inconscio, con la forte mediazione di questo centro e la risposta a stimoli inconsci determina le risposte del conscio. Il premio Nobel Eric Richard Kandel descrive un sistema di memoria a lungo termine, esplicita, verbalizzabile e ricordabile, riguardante la propria autobiografia, ma anche una memoria sotterranea implicita, non ricordabile e non verbalizzabile, fatta di sensazioni ed emozioni, piuttosto che di parole, una memoria somatica, collegata al cervello rettiliano. Nei primi due anni di vita le esperienze infantili risultano depositate in questa forma di memoria, gestita dalla sede delle emozioni istintive per eccellenza che è l’amigdala, che, proprio perché non coscienti, non possono essere ricordate, verbalizzate e liberate, senza un preciso lavoro di coinvolgimento psico-corporeo sul cosiddetto “centro del fare”. Questa memoria inconscia costituisce, infatti, il marchio, la struttura portante, la “madre” della personalità dell’individuo e continua, nel tempo, a condizionare la sua vita emotiva, cognitiva ed affettiva e, tornando a noi, direi, le funzioni degli archetipi enneasimbolici. Sistema limbico Il centro emotivo, il cervello limbico, è il luogo delle emozioni e dell’affettività, delle aspirazioni e dei legami. Esso si preoccupa soprattutto del presente. I tipi 2, 3 e 4 utilizzano essenzialmente questo cervello, che mette la relazione con la gente, al centro dell’ esistenza. Qui sono il cuore ed il sistema circolatorio ad essere molto coinvolti. Ai giorni nostri la neuroscienza affronta la questione di come a livello cognitivo le funzioni psicologiche siano prodotte dai circuiti neurali; l’interazione tra il cervello ed il suo ambiente. All’interno della neuroscienza, la PNEI indaga i rapporti tra la psiche il sistema nervoso, il sistema endocrino ed immunitario, i quali, attraverso la trasmissione nel corpo di molecole chiamate neuro peptidi, interagiscono ininterrottamente tra loro. I neuropeptidi sono molecole psichiche in quanto trasmettono emozioni e segnali psicofisici che, in risposta a stimoli inconsci, raggiungono ogni distretto corporeo. Come affermato da millenni dall’antica medicina cinese, arrivano oggi sempre più conferme di come le emozioni siano prima di tutto eventi fisiologici, eventi neurovegetativi strettamente collegati all’inconscio, alle esperienze non ricordabili, che influiscono sulla funzionalità dell’intero psiche-soma. Neocorteccia La neocorteccia, infine, la parte del cervello che contraddistingue la natura delle umane possibilità, cerca di dare un senso al Sè e al mondo, utilizzando il ragionamento, l’immaginazione e lo studio di differenti possibilità e punti di vista. Nel centro della testa si muovono gli enneatipi 5, 6, e 7, le tipologie più interessate alle informazioni e alla razionalizzazione. Il centro del corpo che li guida è il cervello ed il sistema nervoso centrale. Per il neuroscienziato Goldberg Elkhonon l’emisfero destro del cervello umano si occupa delle novità, mentre il sinistro delle configurazioni ben sviluppate, dei programmi stereotipati. Tutto ciò che è nuovo viene elaborato dall’emisfero destro e inviato al sinistro, che ne crea un modello. Poiché le parti del cervello destro coinvolte nei processi emotivi lo sono anche nei processi di ragionamento, decisione ed elaborazione del pensiero, l’invecchiamento cerebrale si collega all’incapacità di apprendere cose nuove, all’irrigidimento emozionale che demotiva alle nuove scoperte e sperimentazioni e alla creazione di nuovi modelli. 5 Tornando al modello enneagrammatico troviamo che gli enneatipi 2, 3 e 4 si posizionano a destra, nell’emisfero collegato alle novità, all’analisi del contenuto emotivo dell’esperienza. Gli enneatipi 5, 6 e 7, per contro, occupano la parte sinistra del modello, quella deputata all’analisi del significato delle parole e alla creazione dei modelli operativi. In alto, all’interno del centro istintivo, l’origine e la risultante di un dialogo viscerale che influenza le risposte dei due emisferi cerebrali, si incontrano gli enneatipi 8,9,1. Le maschere di personalità con le quali l’individuo tutela la propria sopravvivenza sono da leggersi, quindi, come conseguenza di un lavoro incrociato tra i centri, tra genetica ed epigenetica. Conclusioni Poiché tutto è in costante vibrazione, compreso il DNA umano, che può variare il suo ritmo in base ai diversi stati emotivi, gli studiosi parlano di una rete strettamente intessuta che connette tutta la materia attraverso eventi vibrazionali. DNA come antenna, quindi,

In che modo sono collegati gli organi del corpo umano alla psiche? di Liliana Atz

«Pare ormai chiaro anche alla scienza occidentale come l’unità di corpo e mente siano basilari nei processi di cura e guarigione delle malattie, e di come l’armonizzazione delle Cinque Emozioni e dei Sette Sentimenti della Medicina Cinese siano strettamente interconnessi a ciò che in epigenetica viene definito cura delle ferite psicologiche connesse agli schemi e alle credenze limitanti. «Secondo la PNEI, le emozioni sono fatti biochimici che si traducono in cascate di messaggi molecolari, che raggiungono il corpo, compreso il sistema immunitario, istaurando un dialogo continuo tra il sistema nervoso, il sistema endocrino e quello immunitario, determinando salute o malattia. «Tutto questo è affermato ormai da millenni dall’antica Medicina Cinese, secondo la quale la salute è il risultato di un’equilibrata alimentazione, respirazione, difesa dagli agenti patogeni sia esterni che interni e dall’armonioso fluire delle cosiddette Cinque emozioni e Sette sentimenti. «Ove uno squilibrio intervenga, saranno l’organo e il viscere collegati all’elemento, alla struttura predominante caratterizzante le diverse tipologie enneasimboliche, i primi a segnalare la disarmonia e ad ammalarsi. Nel tempo, ove il problema non trovi soluzione, l’intera struttura psico-fisica verrà coinvolta.»

Tra nutraceutica e dietetica cinese 2

La nutrizione e gli integratori alimentari insieme ad un corretto stile di vita sono i primi strumenti terapeutici per prevenire l’innesco di condizioni patologiche (prevenzione primaria), sostenere l’equilibrio fisiologico (wellness), contrastare i processi di invecchiamento (anti-ageing), intervenire sulle condizioni patologiche (strumento coadiuvante di cura). Sulla base di quanto fin qui illustrato un approccio, per quanto basilare, alla dietetica cinese ci sembra imprescindibile, in quanto, la conoscenza dei suoi principi, abbinata ad alimenti di “corta filiera” e legati ai ritmi stagionali sono un connubio importante per il mantenimento e/o il recupero della salute.“Fa che il tuo cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo” diceva Ippocrate, (Isola di Cos 460 a.C. – Larissa 377 a.C.) il grande medico greco che per primo, in occidente, introdusse il concetto innovativo secondo il quale la malattia e la salute di una persona dipendono da scelte umane, più che da superiori risposte divine.Ed è nel “Libro classico di Medicina dell’imperatore Giallo – Huang Di Nei Jing Su Wen” (II sec. a.C.), che nella cultura cinese si trovano le prime citazioni e riferimenti sulla necessità di cercare, per il mantenimento della salute psico-fisica, un’alimentazione adeguata ai bisogni del momento.Nella filosofia taoista il mondo è un divenire continuo, la cui forza propulsiva deriva dalla dinamica dello Yin/Yang, Per la tradizione cinese lo Yin comprende ciò che è sul “lato ombroso della collina”, mentre lo Yang ciò che è sul suo “lato soleggiato”.Ogni cosa e ogni fenomeno naturale sono composti, universalmente e senza eccezione, da Yin/Yang, due aspetti indissociabili e opposti.Naturalmente il nostro organismo non sfugge a questa possibilità, per questo una classificazione in termini Yin /Yang è stata applicata anche alla medicina nei suoi vari aspetti: fisiologia, patologia, interpretazione energetica degli equilibri e squilibri corporei, trattamento.Nella filosofia energetica cinese il corpo è sempre troppo Yang (Fuoco), tranne nei casi in cui un digiuno o una malattia non lo facciano diventare troppo Yin.Un altro aspetto molto importante in Medicina Tradizionale Cinese è il Qi. Tutta la medicina cinese si fonda sul concetto di energia. Nel pensiero cinese l’universo intero non è altro che Qi. Non esiste nulla che non sia o non manifesti il Qi. Esso è all’origine del mondo visibile e alla base di tutti i fenomeni naturali: la realtà, con la sua varietà di forme e di manifestazioni, è espressione delle tante e diverse modalità con cui il Qi si condensa in materia visibile. Zhang Jingyue esprime questo concetto in modo quando mai sintetico: “Se il Qi si concentra, la forma appare”. L’uomo stesso è, nella sua essenza, Qi e per questo il Nanjing dichiara: ” Il Qi è la radice degli esseri umani”.Dietetica CineseDa sempre la Medicina Tradizionale Cinese ha tenuto in grandissima considerazione la dietetica: anzi si può a buon diritto affermare che le due discipline siano praticamente nate insieme e insieme si siano evolute nel corso dei millenni.Nell’osservare i cibi e la loro azione, gli antichi cinesi si soffermarono ad analizzarne l’impatto sugli equilibri dello Yin e dello Yang e sui movimenti del Qi.Notarono che alcuni cibi erano dotati di proprietà riscaldanti, capaci cioè di generare, una volta ingeriti, una sensazione caratterizzata da sviluppo di calore. Allo stesso modo rilevarono che altri avevano un effetto contrario, rinfrescante. Furono in tal modo distinte quattro fondamentali nature degli alimenti, capaci di interferire e interagire con gli equilibri dello Yin e dello Yang dell’organismo: la natura calda, tiepida, fresca, fredda. In questa distinzione è riconoscibile una suddivisione per gradienti, con la ripartizione dei cibi riscaldanti e rinfrescanti in due diverse intensità d’azione. Alcuni cibi, però, considerati incapaci di determinare una reazione di tipo riscaldante o rinfrescante, furono per questo definiti neutri. I metodi di cottura e di conservazione dei cibi influiscono notevolmente sulla natura originaria dell’alimento mutandone in parte le proprietà: una cottura con esposizione al fuoco vivo o una conservazione mediante essicazione sottraggono Yin all’alimento e ne potenziano lo Yang, dotandolo di un maggior potere riscaldante; i cibi conservati in frigorifero o surgelati aumentano invece il loro potere rinfrescante, mentre la bollitura in acqua di un alimento lo umidifica arricchendolo di Yin. La cottura al vapore non altera invece la natura del cibo.Osservando la reazione che i cibi suscitavano nei movimenti del Qi, furono inoltre identificati cinque sapori, in conformità alla dottrina dei cinque elementi.Ciascuno di essi possiede uno specifico effetto sul Qi e una particolare relazione con uno dei cinque organi classici: in qualità moderata lo nutre, in quantità eccessiva lo lede.L’azione combinata di natura e sapore condiziona l’impatto energetico dei vari cibi sul corpo.A questi tre criteri se non possono aggiungere altri due: il colore e il tropismo del meridiano.In base al colore si distinguono gli alimenti rossi che rivitalizzano, gli alimenti gialli che stabilizzano ed equilibrano, quelli verdi che disintossicano e depurano, quelli neri che astringono e tonificano il Jing (essenza) e per finire quelli bianchi che purificano.In base al tropismo del meridiano, ogni alimento ha un meridiano di impatto principale.È quindi impensabile per un operatore che usi la medicina cinese non sfruttare la possibilità di condizionare positivamente il quadro energetico dell’individuo fornendo consigli alimentari specifici e personalizzati: il cibo giusto corrisponde infatti a uno stimolo benefico, costante e continuato nel tempo, capace di rivoluzionare lo stato di salute.Se ciò che mangiamo (farmaci inclusi) diventa parte di noi, è logico pensare che, nel medio-lungo periodo attuando precise scelte alimentari, noi possiamo modificare profondamente il nostro organismo. Da questa intuizione nasce la consapevolezza del potere terapeutico della dieta, intesa come un regime programmato di alimentazione.Anche nell’impiego pratico della dietetica, la Medicina Cinese segue il principio dell’armonia fra uomo e cosmo. La scelta dei cibi per essere di giovamento deve seguire le stagioni, anche perché, studiando la natura e i sapori degli alimenti, scopriamo che ogni stagione ci offre le giuste combinazioni di qualità necessarie per affrontare il suo clima e per preparare le energie del nostro corpo alla stagione che verrà. Allo stesso modo in cui una dieta armoniosa ci mantiene in equilibrio, una scelta appropriata

Tra nutraceutica e dietetica cinese

Il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo, per arrivare ad assumere, oggi, un’accezione molto più ampia che associa strettamente una condizione di assenza di patologie ad uno stato di ben-essere “globale” della persona.Oggi siamo tutti più coscienti di quanto la salute non consista nella semplice assenza di malattia ma dipenda da una quantità di fattori inerenti alla globalità della nostra vita.Negli ultimi anni è stato sempre più evidenziato come l’ambiente esterno e, soprattutto, l’alimentazione siano in grado di influenzare la nostra salute e di conseguenza il nostro benessere.La salute si costruisce prima di tutto a tavola, sulla base del cibo che mangiamo.Il cibo non è solo un mezzo di sostentamento. Il cibo è sempre di più salute e un potentissimo mezzo a nostra disposizione, per salvaguardare l’organismo a mantenere uno stato di ben-essere.L’importanza e lo stretto legame del binomio “alimentazione e buona salute” è sottolineata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali.Mangiare quindi non serve solo a ricostituire le riserve energetiche e strutturali ma serve anche a influenzare i sistemi di regolazione generale dell’organismo (sistema nervoso, immunitario, endocrino), DNA incluso, come ha dimostrato l’epigenetica.Secondo l’epigenetica non è vero che noi siamo predestinati, monolitici nel nostro essere, vittime del caso. Noi siamo i co-creatori di quel che siamo, decisamente protagonisti attivi; il destino scritto nel DNA di ciascun individuo non è più ineluttabile, ma può essere influenzato da stili di vita più o meno corretti. E le modifiche possono essere trasmesse alle generazioni successive.Sulla scia di questi studi, negli ultimi anni, sono nate nuove discipline che uniscono scienza e alimentazione e utilizzano le metodologie e le strumentazioni più moderne per identificare le molecole di alimenti che possono ridurre il rischio dell’insorgenza di patologie e per caratterizzarne i meccanismi di azione: la nutraceutica è una di queste.L’alimentazione occupa dunque un ruolo decisivo per il nostro benessere.Cerchiamo di approfondire questo argomento partendo dal concetto di salute così come si è modificato nel corso degli anni per arrivare a capire perché l’alimentazione è così importante grazie ai contributi dell’epigenetica e della nutraceutica, per arrivare a confermare ciò, che da millenni, ormai, afferma la dietetica cinese.Concetto di “salute” nella storiaPer millenni la malattia è stata considerata un fenomeno magico-religioso.Nella Grecia antica, con Ippocrate, la medicina era fondata sull’osservazione. In seguito le concezioni di salute e malattia sono rimaste “non scientifiche” fino agli ultimi secoli.Ai suoi albori, la medicina scientifica (fine del Settecento), rispecchiava un modello bio-medico.In concomitanza con la nascita della società industriale, il modello bio-medico si occupava più della malattia che non della salute e delle condizioni lavorative e di vita della popolazione.Nel XX secolo si è sviluppato uno specialismo esasperato, per cui l’individuo si identificava addirittura con una sola “parte”, “un organo”, negando così l’individuo come persona.Una svolta storica si è avuta nel 1948 con la definizione, da parte dell’OMS, della salute come “uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solamentecome assenza di malattia o infermità”.Tale concetto ha permesso l’abbandono dell’interpretazione “medicalista” del benessere.Il concetto di salute globale che via via si sta ora delineando, porta dunque con sé, una concezione della persona come unità psicofisica, interagente con l’ambiente circostante, che è il presupposto per “una promozione ed educazione alla salute” e ad una “medicina della persona” nella sua totalità. L’epigenetica Un tempo si riteneva che il nostro patrimonio genetico fosse rigidamente stabilito dal momento del concepimento e che nulla potesse cambiarlo nel corso degli anni. Recentemente la ricerca ha invece dimostrato che l’espressione dei geni può essere influenzata da stimoli ambientali quali la nutrizione, lo stress e le emozioni.Il DNA che abbiamo ereditato mantiene la sua sequenza, ma fattori quali la nutrizione e le sostanze che produciamo in seguito alle emozioni e allo stress, determinano l’espressione del gene che abbiamo ereditato e la conseguente possibile manifestazione di patologie.I fattori che influenzano l’espressione genetica, cambiano ogni giorno in base a ciò che mangiamo, agli integratori che assumiamo, all’abitudine al fumo, all’esposizione a tossine, all’esercizio fisico o allo stress.Questi segnali epigenetici appartengono in gran parte a noi in termini di scelte. La nutrizione è probabilmente il segnale più impattante. Se pensiamo ad una vita di circa 80 anni, una persona finisce per mangiare 30-40 tonnellate di cibo.Immaginiamo che quel cibo non è soltanto calorie ma segnali di trasformazione genetica, che, se sono sbagliati, guidano il corpo-mente verso la malattia.Siamo “malamente” progettati a capire le conseguenze a lungo termine delle nostre scelte a breve termine. Questa è una delle limitazioni dell’essere umano che, tarato per cercare la sopravvivenza, non pensa ora ai danni che farà a sé e all’ambiente sul lungo periodo.In questa ottica anche il cibo ha la capacità di regolare o sregolare i segnali epigenetici a seconda delle scelte che ognuno opera.Il cibo rappresenta, infatti, non solo un apporto di energia e macronutrienti, ma anche un fenomenale apporto di segnali biochimici, che può essere devastante se questi segnali sono contrari alle esigenze delle cellule, o, al contrario, può essere protettivo se i segnali biochimici sono quelli corretti.Se “siamo quello che mangiamo”, come affermava Feuerbach, l’alimentazione occupa un ruolo decisivo per il nostro ben-essere. Spesso però non “sappiamo quello che mangiamo” e la qualità del nostro vivere ne risente, con gravi conseguenze per l’organismo.Qui entra in gioco la Nutraceutica. Cos’è la Nutraceutica? La Nutraceutica è quella branca della medicina, che studia l’azione benefica e curativa degli alimenti sulla salute umana.La Nutraceutica, etimologicamente deriva dalla fusione dei termini “nutrizione” e “farmaceutica”, per indicare la disciplina che indaga tutti i componenti o i principi attivi degli alimenti, con effetti positivi sulla salute e per la prevenzione ed il trattamento delle malattie.Invece di “s-mangiare” e poi curarsi, ecco come curarsi mangiando!Il ruolo della Nutraceutica diventa quindi decisivo per chi vuole conoscere nel dettaglio cosa succede nell’organismo quando ci si alimenta, quali principi si attivano e con quali conseguenze reali sulla salute.“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo”. Questa è un’affermazione di 2500 anni