Salute e malattia: i Cinque Movimenti della MTC-estratto dal libro EnneaMediCina

Ogni uomo, alla nascita è dotato di un patrimonio energetico ereditario, il Qi ancestrale, trasmesso dai genitori e fonte di ogni vitalità. E’ una forza non modificabile né rinnovabile e, una volta esaurita, l’individuo muore: deve pertanto essere protetta. Accanto al Qi originario ci sono anche due energie fondamentali assimilabili dall’ambiente esterno: l’energia respiratoria, assorbita tramite l’ossigeno presente nell’aria e quella alimentare, ricavata dal cibo consumato. Queste due forme di energia sono continuamente reintegrabili. Per il mantenimento della salute è quindi indispensabile prestare attenzione alla qualità dell’alimentazione, allo svolgimento delle ginnastiche mediche e alla pratica di esercizi respiratori. Secondo le antiche teorie cinesi, l’universo è costituito da cinque elementi primordiali: Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua. La Teoria dei cinque Movimenti classifica la maggior parte dei fenomeni naturali in cinque categorie. Durante la dinastia degli Han Occidentali (206 a.C. – 24 d.C.), la teoria dello Yin/Yang fu integrata con quella dei Cinque Movimenti, determinando un unico sistema “Yin Yang Wu Xing Xue”, concepito come un flusso del Qi, dove a ogni movimento corrisponde una fase del ciclo a cinque di trasformazione dello Yin/Yang. La Terra, essendo la base di ogni trasformazione, è collocata al centro. Viene associata al colore giallo, permette di seminare, crescere, maturare; simbolizza la fine dell’estate ed esprime l’equilibrio tra le polarità Yin/Yang. Il Legno, associato al colore verde, simbolizza la vegetazione che nasce dalla terra e si risveglia in primavera, passaggio dallo Yin allo Yang, dal buio alla luce. Il Fuoco comprende tutto ciò che brucia e sale: associato al rosso e all’estate, con la sua mobilità, la luminosità e il calore esprime lo Yang per eccellenza. Il Metallo, colore bianco, rappresenta la durezza ma anche la capacità di essere malleabile e sapersi trasformare. La stagione che lo caratterizza è l’autunno, passaggio dallo Yang allo Yin, dalla luce al buio con il ritorno degli influssi del Cielo verso la Terra. L’Acqua corrisponde al massimo dello Yin, al buio, al freddo, all’inverno, al colore nero. I Cinque Elementi (o Movimenti) non vanno intesi come sostanze passive e statiche, ma come forze dinamiche impegnate in una trasformazione ciclica. Il primo modo di muoversi dei cinque elementi è quello di “generazione”: il Legno genera il Fuoco, che con le proprie ceneri genera la Terra. Da questa si estrae il Metallo, che si liquefà generando l’Acqua, con la quale si genera il Legno. Questo ciclo continuo assicura la generazione e la trasformazione in natura. In questo ciclo si contemplano due relazioni, quella tra la “madre” che genera e il “figlio” che è generato. Il secondo modo di rapportarsi degli elementi è detto ciclo di “dominazione o di temperanza”, perché la generazione eccessiva può danneggiare gli elementi, mentre un reciproco controllo li mantiene in equilibrio. Chiamato anche legge “nonno-nipote”, stabilisce che ogni movimento controlla il secondo che lo segue nella sequenza di generazione ed è a sua volta controllato dal secondo che lo precede, pertanto: il Legno controlla la Terra che a sua volta controlla l’Acqua che controlla il Fuoco, che controlla il Metallo che infine controlla il Legno. Quando non vi è più coordinazione tra i cinque elementi, appaiono due cicli anormali. Il primo di essi è detto di “inibizione”. Il controllo è fatto seguendo lo stesso ordine del ciclo di temperanza, ma in maniera eccessiva. Ad esempio un Legno molto forte non potrà essere temperato dal Metallo e la Terra che normalmente è l’elemento dominato dal Legno ne risulterà ferita. L’ultimo ciclo esaminato è detto di “rivolta”. Qui la dominazione è controcorrente (senso antiorario). Ad esempio i Soffi del Metallo naturalmente dominano il Legno ma se quest’ultimo è troppo forte o il primo troppo debole ci sarà la cosiddetta “rivincita” del Legno sul Metallo. A ogni elemento è collegata una parte del corpo umano: il Legno al Fegato; il Fuoco al Cuore; la Terra alla Milza-Pancreas; il Metallo ai Polmoni; l’Acqua ai Reni. Il terapeuta deve sempre tenere presenti i rapporti di interdipendenza tra organi e funzioni del corpo, emozioni, situazioni climatiche, ambientali e stagionali. La Medicina Cinese diventa, così, una scienza metaforica volta ad aiutarci a capire che siamo parte della natura. Ad ogni fenomeno corrisponde una stagione, un punto cardinale, un’energia del cielo, una mutazione naturale, un colore, un sapore, un suono, un organo, un viscere, un organo di senso, una parte del corpo, un’emozione, una secrezione, una struttura individuale( ved. tabella allegata). Psicologicamente mira ad aiutare la persona a riconoscere il proprio ruolo in quanto parte di un sistema universale e a stabilire, mantenere e favorire l’integrazione di tutti i vari aspetti di tale sistema. Bibliografia:Elementi di Medicina Tradizionale Cinese – F.Bottalo Rosa Brotzu – Edizioni XeniaMedicina Cinese – Ted J. Kaptchuk – Red EdizioniMedicina Tradizionale Cinese – M. Corradin C. Di Stanislao M. Parini Casa Editrice AmbrosianaElementi di Medicina Tradizionale Cinese – J.Schatz, C. Larre, E. Rochat De La Vallèe – Jaca Book APPARTENENZA DEI FENOMENI AI 5 MOVIMENTI MovimentiFenomeni Legno Fuoco Terra Metallo Acqua Stagioni Primavera Estate Tarda estatePassaggio Autunno Inverno Direzioni Est Sud Centro Ovest Nord EnergieCosmiche Vento Calore Umidità Secchezza Freddo Mutazioni Nascita SviluppoMaturità TrasformazioneMutazione RaccoltaMessa in riserva ConservazioneMorte Colori Verde/blu Rosso Giallo Bianco Nero Sapori Acido Amaro Dolce Piccante Salato Suoni Xu He Hu Shi Chuei Organi (Zang) Fegato Cuore/MC Milza Polmone Reni Visceri (Fu) VescicolaBiliare Intestino TenueTriplice Focolare Stomaco IntestinoCrasso Vescica Organi di senso Occhi Lingua Bocca Naso Orecchie Parti del corpo MuscoliTendini Vasi sanguigni Carne Pelle/Peli OssaMidollo Emozioni Collera Gioia RiflessionePensiero Tristezza Paura Secrezioni Lacrime Sudore Saliva Muco (nasale) Bava Strutturaindividuale SeccoAsproSegaligno Attivo e caldo Dolce, saldo“centrato” LongilineoPallidoDinamico MollePlacido
Medicina Cinese – La creazione della vita: le leggi

Estratto dal libro: EnneaMediCina ORIENTE Due Essenze si uniscono, lo spirito appare.(Huang Di Nei Jing Ling Shu) Per la cultura cinese l’universo è governato da leggi che si applicano ad ogni aspetto del creato. Le più rilevanti, anche ai fini di questo lavoro, sono quelle dello Yin/Yang, dei Cinque movimenti e delle Sei Energie. 1.Yin /Yang: etimologia dei segni.Esaminando i caratteri cinesi di Yin/Yang si nota come siano entrambi formati da un radicale che significa collina, altura. Nell’ideogramma simboleggiante lo Yin vi è un carattere che significa nuvola, mentre nell’ideogramma che significa Yang vi è un carattere raffigurante il sole sopra l’orizzonte, con i suoi raggi diretti verso il basso. Il carattere Yin indica quindi il lato in ombra di una collina, mentre il carattere Yang indica il lato esposto al sole. La vita ha origine dall’unione di un aspetto attivo (lo Yang, il Cielo), con un aspetto passivo (lo Yin, la Terra).Dall’unione di un ovulo con uno spermatozoo ha origine l’Uomo, il Tre, l’aspetto neutralizzante. Il numero Tre racconta, quindi, dell’instaurazione dell’ordine cosmico tra ciò che è in alto, il Cielo (energia elettrica), e ciò che sta in basso, la Terra (energia magnetica). Lo spazio centrale è il luogo dove vive l’uomo, figlio di queste energie e trasduttore di elettromagnetismo; solo un movimento equilibrato di elettricità (Cielo) e magnetismo (Terra) al suo interno, lo manterrà in equilibrio e salute. L’uomo è costituito dalla correlazione tra il manifesto Yin (corpo) e l’incorporeo Yang (mente, spirito, emozioni). Egli risponde a tutte le leggi cosmiche, per le quali tutto è Soffio e tutte le parti si collegano, in una perfetta alternanza di Yin/Yang. E’ considerato Yin tutto ciò che : è freddo; è calmo; è a riposo; è inattivo; è buio; discende; è interiore; si riduce; è basso, ecc.. E’ classificato Yang tutto ciò che: è caldo; risplende; è luminoso; riscalda; è attivo; e mobile, ecc. Il concetto di Yin/Yang può essere utilizzato per comprendere e spiegare la natura di tutto il creato: lo stato della materia solidificata è Yin, mentre quello sottile ed espanso è Yang. Così un solido ha una forte caratteristica Yin poichè è statico, pesante, pieno, duro e freddo, mentre un vapore è Yang perchè è leggero, tende a salire e può facilmente trasformarsi. Lo stesso concetto di Yin/Yang permette di interpretare l’evolversi ciclico dei fenomeni dell’Universo. All’alba lo Yang inizia ad aumentare e raggiunge il suo picco a mezzogiorno, per iniziare a diminuire nel pomeriggio. La sera lo Yin è forte e guadagna il suo vertice a mezzanotte. Ugualmente per ciò che riguarda le stagioni: l’inverno è freddo, tutto è immobile e ghiacciato e la natura riposa. Poi, con l’arrivo della primavera, le piante rifioriscono e la vita riprende il suo corso. È durante la canicola estiva, nel momento di massimo calore che scoppiano i temporali, che preannunciano il nuovo cambiamento di stagione. La temperatura si fa più fresca in autunno e la natura si prepara al lungo freddo dell’inverno. Ogni picco contiene la radice del cambiamento; l’apice dello Yin preannuncia l’inizio di un nuovo ciclo Yang e viceversa. Tutto ciò è graficamente raffigurato dal simbolo del “TaiJitu” Taijitu”l’Ultimo Supremo”. All’interno di ogni polarità è racchiuso il seme della polarità opposta. Nello Yang, il punto nero, racconta della trasformazione in embrione nello Yin, e viceversa. Troviamo gli stessi principi anche all’interno del microcosmo Uomo. E’ all’ apice della felicità che un fremito di tristezza scuote gli animi, così come nei periodi di sconforto la vita spinge a lottare. Yin/Yang, quindi, si bilanciano a vicenda; quando lo Yang è al massimo lo Yin è al minimo e viceversa. Le stagioni, il giorno e la notte, l’attività e il riposo, sono esempi della continua alternanza di Yin/Yang. Negli organismi viventi in salute vi è un continuo equilibrio dinamico dello Yin /Yang, mentre vi è uno sbilanciamento verso una delle due polarità nel caso di malattia (continua…) Miti e cultureLa nuova visione olistica dell’uomo nel mondo occidentale, che sta ora gradualmente sostituendo la versione meccanicistica di cartesiana memoria, ha l’importante valenza di ricollegamento di ciò che negli ultimi secoli era stato diviso: mente e corpo, spirito e materia, psiche e soma, anima e cuore. Una contrapposizione in realtà solo apparente, così com’è apparente l’inconciliabilità tra Yin/Yang nel Tao. A questo punto si può affermare che: tutti i modelli culturali sono empirici, in quanto si basano sull’attenta e raffinata osservazione dell’uomo e della natura che può vantare millenni di esperienza; ogni filosofia nasce in un preciso contesto culturale e ne utilizza linguaggio e convenzioni per poter comunicare senza incertezze quanto viene osservato. Cambia solo il modello usato in quanto specifico della realtà culturale in cui si è formato; i due modelli trovano una più completa collocazione solo se uniti in una visione unitaria e globale (continua…) OCCIDENTE Il sistema nervosoIl diciottesimo giorno, quando l’embrione umano è lungo circa un millimetro e mezzo, il foglietto embrionale ectoderma si ispessisce sulla regione dorsale e forma un’invaginazione, la “doccia neurale”, da cui si formerà tutto il sistema nervoso. Il sistema nervoso può essere ripartito in strutture interconnesse e cooperanti fra loro, denominate: Sistema Nervoso Centrale e Periferico. Il sistema nervoso centrale (SNC) è formato dal midollo spinale e dall’encefalo. L’encefalo è organizzato in diverse strutture, come il midollo allungato o bulbo, il ponte, il mesencefalo, il diencefalo, il telencefalo e il cervelletto. Sono collegate all’encefalo, anche, le funzioni cognitive superiori come l’intelligenza, la memoria, l’apprendimento e le emozioni. L’encefalo è anatomicamente costituito dal cervello, dal tronco encefalico e dal cervelletto. La funzione del sistema nervoso centrale è quella di completare e coordinare le percezioni sensoriali originate sia all’esterno, che all’interno del corpo e di creare delle risposte motorie che diano avvio o regolino le funzioni di specifiche strutture, come i muscoli o le ghiandole. Il sistema nervoso periferico si divide in due parti principali denominate: sistema nervoso somatico e sistema nervoso autonomo. Il sistema nervoso somatico è composto da fibre nervose periferiche che trasmettono informazioni percettive al sistema nervoso centrale e dafibre nervose motorie che si dirigono verso i
Psicologia ed EnneaMediCina di Liliana Atz

Tutto ciò trova un grande riscontro dell’EnneaMediCina e negli antichi simboli che ne sono alla base, come ben vedremo…. InfanziaPartendo dall’infanzia, in quanto nucleo strutturante l’universo Uomo, vari studi psicologici hanno messo in evidenza quanto il rapporto con la madre e/o le altre figure di riferimento sia determinante nell’attivazione di quei tratti temperamentali che si manifestano fin dal primo anno di vita. Questi tratti rappresentano la matrice biologica da cui, in interazione con l’ambiente, si svilupperanno i tratti di personalità. Questi ultimi vengono definiti come caratteristiche individuali che tendono a rimanere stabili nel tempo e che sono alla base del comportamento osservabile. La prospettiva disposizionale sostiene, infatti, che ogni persona possiede specifiche caratteristiche di natura biologica che la predispongono a manifestare determinati comportamenti in modo più automatico di altri, indipendentemente dal tipo di situazione in cui si trova a interagire. I tratti hanno una base biologica. Il contesto ambientale – fisico, famigliare, sociale e culturale – non è però meno importante di quello biologico potendone modificare, anche radicalmente le caratteristiche comportamentali. Allport (1937) affermava che “con temperamento intendiamo quei fenomeni che caratterizzano la natura emozionale di un individuo e che includono la sua suscettibilità alla stimolazione emozionale, la sua abituale efficacia e rapidità di risposta, la qualità del suo stato umorale; questi fenomeni vengono considerati come dipendenti da elementi costituzionali e dunque in origine ampiamente ereditari”. “Con il termine temperamento” scrive Lisa di Blas “si designa un insieme di caratteristiche individuali, osservabili nel comportamento, che hanno un sostrato genetico e fisiologico, interessano ampiamente l’emozionalità, si manifestano entro il primo anno di vita e sono relativamente stabili nel tempo”. Eysenck afferma che i tratti temperamentali hanno base genetica, tuttavia noi non ereditiamo il comportamento, ma le strutture biologiche che danno origine a quei comportamenti che manifestiamo più frequentemente di altri. Vi sono alcuni intermediari biologici, quali ormoni e neurotrasmettitori, che traducono il potenziale genetico in costanti comportamentali (tratti di personalità). In interazione con l’ambiente, le basi fisiologiche che ereditiamo producono sia quei comportamenti che si possono rilevare in laboratorio (ad esempio ritenzione mnestica, soglia sensoriale), sia quei comportamenti che si osservano in contesti naturali (ad esempio socievolezza, sessualità, aggressività). Si ipotizza che il periodo che va dai 6 ai 12 anni sia determinante nello sviluppo dei tratti di personalità come risultante dell’interazione tra tratti temperamentali e ambiente. I tratti di personalità che Eisenck individua all’interno del suo modello teorico sono tre: Psicoticismo, Estroversione e Nevroticismo. Il primo tratto viene caratterizzato da aggressività, egocentrismo, impulsività, antisocialità e mancanza di empatia. L’Estroversione comprende differenze individuali relative alla socievolezza, attività, vitalità, assertività, ricerca di sensazioni e dominanza. L’ultimo tratto – Nevroticismo – comprende tratti quali ansia, tensione, depressione, emotività, timidezza, umoralità, bassa autostima e sentimenti di vergogna. Pur non essendo ancora stata proposta una concettualizzazione univoca e convincente del termine personalità, risulta altresì utile definirla come “il risultato dell’articolazione reciproca degli aspetti cognitivi, emotivi volitivi e motivazionali del singolo e della loro interazione con l’ambiente (Giannelli, 1993). Di conseguenza una valutazione attenta non può prescindere dal considerare gli aspetti culturali, etici e sociali come fattori pregnanti la struttura personologica di ogni individuo”. La personalità è quindi da intendersi come somma, dei tratti del temperamento, delle emozioni e motivazioni dell’individuo in movimento nello spazio e nel tempo. La comunicazione affettiva si delinea come la prima fonte di stimolo del comportamento del bambino e, successivamente attraverso un processo di internalizzazione, anche la base su cui strutturare l’impalcatura del suo mondo interno. Tale capacità sembra essere profondamente condizionata dal tipo di risposta emotiva di cui ha potuto usufruire nel corso della sua esperienza infantile. Il mondo intrapsichico del bambino è, in questa accezione, la risultante del processo di costruzione dialettica tra le sue originarie competenze emotive, comunicative, responsive e temperamentali con quelle delle sue figure di attaccamento, che, peraltro, dipendono dalle loro modalità di attaccamento, dalle loro caratteristiche temperamentali e dalle loro modalità di regolazione emotiva. Da uno studio di Haft e Slade è emerso come esista una stretto legame tra i modelli operativi interni della madre circa l’attaccamento e la sua modalità di concordanza affettiva con il figlio, delineando con precisione, come ciò diventi uno strumento agevolato nella trasmissione intergenerazionale dei modelli interni di attaccamento. La trasmissione intergenerazionale delle modalità di attaccamento sicuro forniscono, al bambino, una base per arginare le proprie emozioni generando in lui sicurezza e creando una base più stabile per l’evoluzione della funzione di mentalizzazione, la quale a sua volta, facilita la sua attitudine a stabilire relazioni sicure con gli altri. Nel caso di un genitore con un modello di attaccamento insicuro, questi tramanderebbe al figlio anche le difese adottate nei confronti delle proprie emozioni spingendo il bambino a non esprimere alcune sue emozioni per mantenere la relazione con il genitore. Nel far ciò il bambino salvaguarderebbe sia la propria tranquillità che lo stato mentale del genitore (Main,1995). “Il bambino non può trovare se stesso nell’altro” afferma a questo riguardo Fonagy (1998). Altri studi di Grossman e Grossman (1991) pongono in evidenza come “…le madri di bambini insicuri evitanti, a differenza delle madri di bambini sicuri non si dimostrino in grado – nelle situazioni di gioco da loro studiate – di entrare in contatto con le emozioni negative dei propri figli, tenendosi lontane da loro nelle occasioni in cui le esprimono e avvicinandoli unicamente quando essi comunicano emozioni positive….” Cassidy e Kobak nel 1988 “…analizzando la comunicazione affettiva di bambini insicuri evitanti di tre e sei anni nei confronti delle loro madri, evidenziano come essi consolidino le strategie di mascheramento e falsificazione degli affetti negativi riscontrabili già a 12-18 mesi ….riuscendo a comunicare alla madre solo emozioni positive…”. Winnicott (1965) affermava che l’incapacità della madre di rispondere in modo adeguato ai bisogni emotivi del figlio poteva provocare in quest’ultimo “ansie impensabili, quali il sentimento di andare a pezzi, di essere senza orientamento, di precipitare per sempre, influenzando i suoi processi di costruzione e integrazione di un nucleo originario del Sé”. La capacità di riconoscere le proprie emozioni, che il bambino progressivamente articola, senza ricorrere a operazioni difensive di deformazione e di restrizione delle informazioni che le riguardano,
Tai Chi Chuan: l’arte del movimento
Abstract:L’uomo di oggi sembra non sapere più come muoversi, non ha più consapevolezza del suo movimento. Si affievolisce, altresì, la qualità dell’ascolto e quella del sentire. In questo contesto il Tai Chi Chuan può offrire l’opportunità per rientrare in contatto con il Corpo “reale”. Il suo scopo è quello di favorire l’armonia, la conoscenza dei limiti e delle potenzialità del proprio corpo per realizzare uno stato di benessere e di salute. Si lavora generalmente in gruppo, in contatto con se stessi e con gli altri. Non vi sono limiti di età o controindicazioni. Keywords:tai-chi, benessere, movimento “Chi può unire l’esterno con l’interno può anche realizzare l’unità integrale del suo essere” (Yang Cheng Fu). In questa affermazione è racchiuso il segreto di una antica disciplina del corpo, nata in Cina e dalle origini marziali, che ha saputo trasformare la propria pratica e la propria identità in una ricerca di salute e di consapevolezza. Nel Tai Chi Chuan si manifestano armoniosamente alcuni elementi fondamentali del pensiero e della cultura cinese: il valore del corpo come unità, l’importanza del movimento e il rapporto con la natura. Va ricordato altresì lo stretto legame del Tai Chi con la filosofia Taoista, soprattutto in riferimento all’aspetto più caratteristico e significativo di tale filosofia: “l’integrazione degli opposti”, simbolizzato dalla relazione delle due polarità o energie: lo Yin e lo Yang. Fu proprio Yang Cheng Fu (1883-1936), discendente di Yang Lu Chan (capostipite di una dinastia di Grandi Maestri e fondatore dello stile più conosciuto e accreditato nel mondo: lo “Yang Style”) a intuire l’importanza e i benefici della disciplina in un contesto diverso da quello marziale. Intorno al 1930, Cheng Fu sviluppò e codificò una sequenza di posizioni in movimento, “Da Jia” (in italiano “Grande Concatenazione”), comunemente chiamata “Forma” o “Forma Lunga – 108 Movimenti”. Lo scopo era quello di rendere il Tai Chi Chuan accessibile alle persone di tutte le età. La Forma Tai Chi è diventata, pertanto, un esercizio psico-fisico caratterizzato da una sequenza di movimenti lenti, armonici, circolari. Le posizioni un movimento sono chiare e semplici da eseguire. La struttura è stata elaborata in modo tale da mantenere il corpo radicato alla gravitè, centrato, bene allineato lungo l’asse verticale, bilanciato. Non c’è niente di brusco, esagerato o rigido. Non ci si oppone a qualcosa o a qualcuno, anche se i movimenti riproducono le azioni dell’arte marziale (parare, respingere, colpire con un pugno, colpire con un calcio) ma si cerca il superamento della tensione. La sua pratica consente di equilibrare le energie interne, di migliorare l’allineamento e la postura, di favorire l’integrazione mente corpo. Il suo scopo è quello di favorire l’armonia, la conoscenza dei limiti e delle potenzialità del proprio corpo per realizzare uno stato di benessere e di salute, affinare e arricchire la qualità del proprio movimento. Può migliorare la circolazione del sangue, il ritmo cardiaco e il funzionamento di tutto l’organismo (metabolismo compreso). Il movimento lento, continuo e coordinato contribuisce a sciogliere le articolazioni e a ristabilire il tono muscolare. Quando si eseguono i movimenti della “Forma” in una sequenza di perfetta unità simile a una danza, il corpo è come un piccolo universo in continuo movimento su se stesso e nello spazio, con un proprio ritmo e una propria coordinazione. In tal modo si realizza una unità consapevole della propria totalità in relazione continua con l’interno e con l’esterno. Questa “Danza del Guerriero” o “Meditazione in Movimento” viene comunemente eseguita in silenzio. E’ il Corpo che parla. La concentrazione è costante. Si lavora generalmente in gruppo, in contatto con se stessi e con gli altri. Non vi sono limiti di età o controindicazioni di sorta. Si rivolge indistintamente a Giovani e Anziani. L’utilizzo e l’apprendimento della Forma – Tai Chi, nata in una cultura e in un contesto sociale molto diversi da quello occidentale e in un’epoca molto distante dalla nostra, può essere attuale e costituire uno stimolo per l’uomo di oggi? In quale ambito può incidere? In che modo? Il progresso ha migliorato la qualità della vita ma allo stesso tempo ha reso sempre più frenetica la gestione dello spazio e del tempo. In questa frenesia, i vorticosi ritmi odierni coinvolgono e, a volte, sconvolgono in modo tale da alterare e cambiare la relazione spazio/tempo. Chi rischia di pagarne le conseguenze è il corpo che diventa sempre più virtuale e sempre meno reale. L’uomo di oggi sembra non sapere più come muoversi o meglio non ha più consapevolezza del suo movimento. Non misura le azioni che compie partendo dalle sue reali possibilità e dai suoi limiti (intesi come libertà e non come coercizione), ma tende a sconfinare in una “attività” motivata da spinte e stimoli, spesso, molto più grandi di lui, che sono il frutto più della sua mente che del suo corpo. Agisce, spesso e volentieri, meccanicamente, privo di naturalezza, di spontaneità e con comportamenti stereotipati. Sembra essere immerso in un quotidiano e costante contatto con uno spazio e un tempo diversi da quello presente. Una realtà virtuale, questa, che lo sta allontanando da se stesso e che può generare la perdita del senso del qui e ora, del senso dell’esistere (essere nel tempo e nell’attuale realtà). L’uomo moderno sembra non essere più padrone della propria azione. Non è più in grado di fermarsi. Si affievolisce, altresì, la qualità dell’ascolto e quella del sentire. Più che esprimere un movimento libero e spontaneo sembra essere prigioniero del suo corpo nel suo corpo. In questo contesto il Tai Chi Chuan può offrire l’opportunità e costituire una valida occasione per riprendere e rientrare in contatto con il Corpo “reale”. L’approccio a questo apprendimento deve però prevedere e comprendere anche un lavoro più ampio e generale sul movimento e sulle leggi che lo governano. Uno studio profondo e introspettivo. Una ricerca che affronti tutti quegli elementi e quegli aspetti propri del Corpo e del Corpo che si muove. Un lavoro che apra le porte alla funzionalità delle azioni e sia ambito di conoscenza e di consapevolezza. Deve far leva sull’ascolto e sull’attenzione per sviluppare
Benessere del Tai Chi anche per chi è su una sedia a rotelle
Il Tai Chi in aiuto di chi è costretto su una sedia a rotelle e deve fare i conti con l’immobilità. Oltre al problema personale per cui una persona è costretta su una sedia a rotelle, c’è anche quello della perdita di autonomia, autostima e l’immobilità fisica che già da sé può dare diversi disturbi fisiologici. Per promuovere il benessere psico-fisico delle persone su sedia a rotelle, un esperto di arti marziali tradizionali dell’Università del Tennessee (Usa) ha sviluppato un programma speciale che comprende 13 posizioni utilizzate nel Tai Chi, studiate appositamente per chi soffre di questo problema.Ne dà notizia la rivistaTechnology and Innovation – Proceedings of the National Academy of Inventorscon un articolo in cui si riporta come il dottor Zibin Guo abbia adattato 13 delle 24 posizioni tipiche del Tai Chi per tutti quelli che non svolgono alcuna attività fisica – come il 73 percento degli americani costretti su sedia a rotelle. In questo modo, secondo Guo, si può trasformare la sedia a rotelle da un dispositivo di assistenza a uno strumento di espressione artistica ed emancipazione. «Troppo spesso, le barriere sociali e culturali scoraggiano le persone con disabilità fisiche dalla partecipazione ad attività di fitness – spiega il dottor Guo – Il Tai Chi da sedia a rotelle può essere praticato da seduti per chi ha bisogno di semplicità, basso impatto, esercizio per la parte superiore del corpo attraverso l’integrazione del movimento della sedia a rotelle con i dolci, dinamici e fluenti movimenti del Tai Chi. Solleva lo spirito e offre ai praticanti un senso di comando dello spazio». Se si tiene conto che nel mondo sono milioni le persone che vivono su una sedia a rotelle, si può calcolare l’impatto che avrebbe la possibilità di offrire a tutti coloro che lo vogliono un mezzo per sentirsi meglio fisicamente e psicologicamente. Ottenendo anche benefici sulla salute generale e, magari, prevenendo molte delle malattie dovute alla posizione forzata e l’immobilità.«Studi condotti in Cina e altrove, suggeriscono che questi individui, specialmente quelli su sedia a rotelle, hanno una significativa più bassa autostima e sono più vulnerabili alla depressione – aggiunge Guo – La logica alla base dello sviluppo del Tai Chi per sedia a rotelle quale fitness e ricreativa alternativa per persone con disabilità deambulatoria è stata prima di tutto basata sui benefici documentati del Tai Chi in termini di salute, accessibilità, basso costo e accettazione nella cultura popolare. In secondo luogo, è basata sui vantaggi per la salute e il fitness che questo Tai Chi modificato potrebbe avere per le persone con compromissione della funzione deambulatoria». I movimenti studiati per i disabili dal dottor Guo permettono a chi è su una sedia a rotelle di praticare tutta una serie di movimenti nella parte bassa della schiena, dell’anca, nonché della parte superiore del corpo con spalle, braccia, mani, collo, testa e così via. In più, sottolinea l’esperto, questi movimenti contribuiscono a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica interna – cosa non da poco. FONTE:Zenon.it
El Tai Chi prolonga la vida
El tai chi prolonga la vida: así lo revela un maxi estudio que involucró a más de 61 mil hombres chinos y fue publicado en el American Journal of Epidemiology. Dirigido por Xianglan Zhang de la Facultad de Medicina de la Universidad de Vanderbilt en Nashville, Tennessee, el estudio muestra que los hombres que practicaban Tai Chi regularmente tenían un riesgo 20 por ciento menor de morir. El experto estudió la muestra durante varios años, dividiéndola en grupos según el tipo de ejercicio físico que practicaba o el sedentarismo. El tai chi es un antiguo arte chino basado en movimientos lentos, equilibrio y concentración: durante la práctica nos ayudamos con la concentración para mantener ciertas posiciones del cuerpo durante mucho tiempo. En estudios anteriores, se ha encontrado que el Tai Chi es beneficioso contra los síntomas de la enfermedad de Parkinson. El nuevo estudio encontró que los chinos que practicaban Tai Chi regularmente, aunque en promedio eran mayores y a menudo con enfermedades crónicas que el resto de la muestra observada, tenían un riesgo 20% menor de morir en comparación con aquellos que no hacían ejercicio.
Il Tai Chi allunga la vita
Il Tai chi allunga la vita: lo rivela un maxistudio che ha coinvolto oltre 61 mila maschi cinesi ed è stato pubblicato sulla rivista American Journal of Epidemiology. Condotto da Xianglan Zhang della Vanderbilt University School of Medicine in Nashville in Tennessee, lo studio dimostra che gli uomini che praticavano regolarmente Tai chi avevano un rischio di morire ridotto del 20%. L’esperta ha studiato il campione per svariati anni, dividendolo in gruppi a seconda del tipo di esercizio fisico che praticava o dello stile di vita sedentario. Il Tai chi è un’antica arte cinese basata su movimenti lenti, equilibrio e concentrazione: durante la pratica ci si aiuta infatti con la concentrazione per mantenere a lungo determinate posizioni del corpo. In studi condotti in passato il Tai chi è risultato benefico contro i sintomi del morbo di Parkinson. Nel nuovo studio è emerso che i cinesi che praticavano Tai chi regolarmente, benché mediamente più anziani e sovente con malattie croniche rispetto al resto del campione osservato, avevano un rischio di morire ridotto del 20% rispetto a chi non praticava esercizio fisico.
Que es Qigong
El término Qigong se refiere a una disciplina compuesta por ejercicios destinados a mejorar la cantidad y calidad de la energía (Qi en chino) que circula dentro del cuerpo.El nacimiento de este antiguo arte de respirar se pierde en las brumas del tiempo y es imposible datarlo con precisión.Aunque no hay suficientes referencias históricas al respecto, se supone que la historia del Qigong comienza antes de la acupuntura, que hace referencia al Emperador Amarillo Huangdi con el libro “Neijing Suwen el clásico de la medicina interna” atribuido a él.Traducir el término Qigong es muy difícil ya que no existe un término italiano para definir con precisión la palabra “Qi”, sin embargo queriendo darle un significado a la palabra Qigong podríamos interpretarlo sumariamente como:“Ejercicio respiratorio” o como “Qi Work”, o la fuerza que viene de trabajar con Qi.En la antigüedad la práctica del Qigong era conocida por términos diferentes a la actual, tales como;” Tu gu na xin” (lit. Expulsa lo viejo y absorbe lo nuevo), “Xing qi” (circula Qi), “Yangsheng gong” (Nutre la fuerza vital) o “Dao yin” (Plomo y plomo) El ideograma Qi se divide en dos partes, la superior representa el vapor que se eleva desde la tierra hasta el cielo, y la inferior representa un grano de arroz. Es decir, el arroz que produce vapor durante la cocción.El segundo ideograma Gong, también está compuesto por dos elementos: a la izquierda tenemos gong que indica “trabajo”, mientras que a la derecha tenemos Li que indica “fuerza”. (para indicar dificultad y perseverancia en el ejercicio)A través de una perfecta sincronía entre los movimientos del cuerpo, las fases respiratorias y la participación de la “visión” mental, es posible aumentar la cantidad de energía que ingresa al cuerpo y dirigirla a sitios específicos donde puede llevar a cabo reacciones muy precisas.En China existen muchas formas de Qigong, asociadas a otras tantas escuelas numerosas, cada una de las cuales tiene sus propias características y técnicas que aparentemente pueden parecer diferentes entre sí, aunque al final, todas comparten el mismo trabajo.Una vez que los estilos de Qigong fueron parte de los bienes hereditarios de la familia, se transmitieron de padres a hijos y permanecieron como herencia de los miembros de ese clan y algunos otros estudiantes afortunados, solo después de 1900 estos métodos antiguos fueron reevaluados, finalmente saliendo de las sombras y revelando en parte sus características.De hecho, es a partir de este período en adelante, que los chinos se han dedicado a la recuperación de estas formas antiguas, logrando salvar varias, que luego han llegado hasta nuestros días. La práctica constante de Qigong está dirigida principalmente a mejorar el estado de salud (tanto física como psíquica), por lo que esta práctica es una parte integral de la Medicina Tradicional China.Con el Qigong actuamos principalmente sobre el Qi del individuo, desbloqueando cualquier atasco de energía, aumentando y promoviendo la circulación de sangre y energía, nutriendo y fortaleciendo la cuota total de energía y dirigiendo esta última a áreas específicas del cuerpo, con el fin de ayudarlo en enfermedades o para los usos más dispares.El Qigong regula las funciones corporales actuando sobre los componentes físicos y psíquicos.Para la práctica, de hecho, es necesario actuar tanto en el control y la coordinación de los movimientos, como en el control de la respiración y la mente, que deben llevarse lentamente hacia una situación de quietud y calma.A partir de esta práctica se consigue un aumento de la capacidad de resistencia a las enfermedades y un aumento del control de los estados emocionales.Además, la quietud interior promueve las funciones del sistema nervioso, haciéndolas mucho más controladas y eficientes.Mejora la calidad del sueño y promueve un mayor control de los estados de ansiedad, asegurando un descanso de calidad.La dilatación de los capilares durante la práctica, garantizan una mejor circulación sanguínea y una carga cardíaca reducida.La función respiratoria también se beneficia, aumentando la expansión diafragmática y la oxigenación celular lo que en consecuencia favorece un aumento de la energía de todo el organismo.Incluso los órganos y vísceras reciben un efecto positivo de la práctica del Qigong, de hecho sigue un “masaje interno” que actúa directamente sobre cada uno, mejorando sus funciones específicas, como la peristalsis intestinal, la producción de bilis y jugos digestivos, el tránsito de alimentos y la toxina. Sin lugar a dudas, el arte del Qigong es un bien demasiado preciado para no ser compartido con todas las personas del mundo, es la base de la salud y la salud siempre seguirá siendo el mayor de todos los bienes.
Cos’è il Qigong
Con il termine Qigong ci si riferisce ad una disciplina composta da esercizi atti a migliorare la quantità e la qualità dell’energia (Qi in cinese) circolante all’interno dell’organismo..La nascita di questa antichissima arte del respiro si perde nella notte dei tempi ed è impossibile datarla in modo preciso.Anche se non esistono sufficienti riferimenti storici al riguardo,si presume che la storia del Qigong abbia inizio prima dell’agopuntura,la quale fa riferimento all’imperatore Giallo Huangdi con il libro “Neijing Suwen il classico di medicina interna”a lui attribuito.Tradurre il termine Qigong è molto difficile in quanto non esiste un termine italiano per definire precisamente la parola “Qi”,comunque volendo dare un significato alla parola Qigong potremmo sommariamente interpretarla come :“Esercizio Respiratorio” oppure come “Lavoro del Qi”,ovvero la forza proveniente dal lavoro con il Qi.Anticamente la pratica del Qigong era conosciuta con termini differenti da quello attuale come ad esempio;”Tu gu na xin” (lett. Espellere il vecchio e assorbire il nuovo), “Xing qi”(far circolare il Qi),”Yangsheng gong”(Nutrire la forza vitale) oppure” Dao yin” ( Guidare e condurre) L’ideogramma Qi si divide in due parti,quella superiore che rappresenta del vapore che dalla terra sale verso il cielo, e quello inferiore che rappresenta un chicco di riso.Ovvero il riso che produce vapore durante la cottura.Il secondo ideogramma Gong, è composto anch’esso da due elementi: a sinistra abbiamo gong che indica il “lavoro”,mentre a destra abbiamo Li che indica la “forza”.(ad indicare la difficoltà e la perseveranza nell’esercizio)Attraverso una perfetta sincronia tra i movimenti del corpo,le fasi respiratorie e la partecipazione della “visione”mentale,è possibile aumentare la quantità di energia entrante nell’organismo e dirigerla verso siti specifici dove essa è in grado di svolgere delle reazioni molto precise.In Cina esistono moltissime forme di Qigong,associate ad altrettante numerosissime scuole,ognuna delle quali possiede caratteristiche proprie e tecniche che apparentemente possono apparire diverse l’una dall’altra,anche se in fondo ,tutte condividono lo stesso lavoro.Un tempo gli stili di Qigong facevano parte dei beni ereditari di famiglia,essi venivano trasmessi dal padre al figlio e rimanevano patrimonio dei componenti di quel clan e di altri pochi fortunati allievi,solo dopo il 1900 questi antichi metodi sono stati rivalutati,uscendo finalmente dall’ombra e svelando in parte le loro caratteristiche.È infatti da questo periodo in poi,che i Cinesi si sono dedicati al recupero di queste antiche forme,riuscendo a salvarne diverse,le quali sono poi arrivate fino ad i giorni nostri.La costante pratica del Qigong è indirizzata principalmente al miglioramento del proprio stato di salute,(sia fisico che psichico)motivo per il quale questa pratica è parte integrante della Medicina Tradizionale Cinese.Con il Qigong si agisce principalmente sul Qi dell’individuo,sbloccando eventuali ingorghi energetici,aumentando e favorendo la circolazione di sangue e energia,nutrendo e rafforzando la quota energetica totale e dirigendo quest’ultima verso aree specifiche del corpo,al fine di aiutarlo nelle malattie o per utilizzi tra i più disparati.Il Qigong regola le funzioni corporee agendo sia sulla componente fisica sia su quella psichica.Per la pratica infatti è necessario agire sia sul controllo e coordinazione dei movimenti,sia sul controllo del respiro e della mente,la quale deve essere portata lentamente verso una situazione di quiete e di calma.Da questa pratica si ottiene un aumento delle capacità di resistenza alle malattie e un aumento del controllo degli stati emotivi.Inoltre la quiete interiore favorisce le funzioni del sistema nervoso,rendendole molto più controllate ed efficienti.Migliora la qualità del sonno e favorisce un maggior controllo degli stati ansiosi,garantendo un riposo di qualità.La dilatazione dei capillari durante la pratica,garantiscono una migliore circolazione sanguigna e un ridotto carico cardiaco.Anche la funzione respiratoria ne giova,aumentando l’espansione diaframmatica e l’ossigenazione cellulare che di conseguenza favorisce un aumento dell’energia dell’intero organismo.Anche gli organi e i visceri ricevono un effetto positivo dalla pratica del Qigong,infatti ne consegue un “massaggio interno” che agisce direttamente su ognuno ,migliorando le loro specifiche funzioni,come la peristalsi intestinale,la produzione dei succhi biliari e digestivi,il transito alimentare e quello tossinico. Senza ombra di dubbio,l’arte del Qigong è un bene troppo prezioso per non essere condiviso con tutte le persone del mondo,esso è alla base della salute e la salute resterà sempre il più grande di tutti i beni.
Medicina, psicologia e fisica quantistica:un nuovo approccio per le cure
Medicina, Psicologia e Fisica Quantistica: la crisi delle certezze e l’umanizzazione della cura”. E’ il titolo del Congresso promosso da AIREMP, Associazione Italiana di Ricerca sull’ Entanglement in Medicina e Psicologia, tenutosi a Bologna il 19 e 20 novembre, che ha visto 370 partecipanti tra medici, psicologi, biologi e fisici. L’incontro ha evidenziato le nuove prospettive di cura e di promozione della salute che si aprono con il cambio di paradigma che sta avvenendo nella Biologia, nella Medicina e nella Psicologia. Infatti se la fisica con la scoperta dell’entanglement quantistico già da decenni ha evidenziato come a livello subatomico esista un interconnessione ed interdipendenza dei campi energetici, solo da poco tempo la Biologia, la Medicina e la Psicologia hanno iniziato ad integrare questo paradigma scientifico in una nuova visione della salute e della cura, creando un nuovo ambito di ricerca e di applicazione clinica denominato Psiconeuroendocrinoimmunologia Quantistica (PNEI Q), che integra anche ampi settori di ricerca delle Neuroscienze.All’evento, dall’approccio multidisciplinare, hanno partecipato personalità del mondo scientifico tra le quali Emilio del Giudice, Professore Emerito di Fisica Nucleare, Luigi Giuliani del Ministero della Salute, S. Khandro, monaca della tradizione buddhista tibetana, Carlo Ventura dell’Università di Bologna, il Presidente dell’AIREMP Prof. G. Genovesi dell’Università la Sapienza di Roma, il Vice Presidente Gioacchino Pagliaro Direttore della Psicologia Ospedaliera dell’AUSL di Bologna. “Mente, meditazione e l’interscambio energetico nelle cure”, “Stress e insorgenza delle malattie”, “Neurofisiologia degli stati meditativi” e ”Possibili nuove interpretazioni dei meccanismi di trasporto delle cellule” sono alcuni degli argomenti al centro della due giorni bolognese che ha posto l’accento sui processi quantici che possono avere importanti ricadute sui sistemi immunitario, nervoso ed endocrino influenzando lo stato di salute e malattia. Fonte: Sanità news 21.11.2011