Alla scoperta di… EnneaMediCina: un’agile guida per conoscere se stessi e il proprio corpo – di Gianni Paris

Alla scoperta di… EnneaMediCina: un’agile guida per conoscere se stessi e il proprio corpo “Ogni persona ha una propria struttura psico-fisica, una sua storia e necessita di un percorso che tenga conto di tutto questo”. EnneaMediCina è tutto questo: è il sentiero su cui incamminarsi per attivare le potenzialità racchiuse nel proprio DNA ed imparare ad essere l’artefice del proprio destino. EnneaMediCina è un’opera, all’interno della quale potrete trovare un nuovo modello, un nuovo modo di intendere l’uomo e le sue sfere. L’opera unisce infatti, in un connubio che vi terrà avvinti, la Medicina Tradizionale Cinese all’Enneagramma. L’autrice del libro è Liliana Atz, psicologa ed esperta di Medicina Tradizionale Cinese, nonché docente di Enneagramma. Ma è anche un excursus storico che comincia dal tardo 1500, quando il mondo venne rivoluzionato dalla scissione tra mente e corpo sprigionata dalle tesi di Cartesio, e giunge ai giorni nostri, con la riscoperta dell’importanza della visione olistica nella vita delle persone. L’occhio è rivolto sia all’Oriente, da cui deriva l’antichissima e fascinosa Medicina Tradizionale Cinese (MTC), sia alla datata dottrina dell’Enneagramma, di recente tornata prepotentemente in auge. Perché, come si può evincere dalla lettura di questo scorrevole e intuitivo manuale, Occidente ed Oriente sono mondi diversi che si completano. Ed è forse questa la battaglia che ci attende: superare definitivamente il modello culturale scientifico dell’Occidente, che da secoli tende a suddividere e settorializzare, per abbracciare una visione più olistica, tipica del mondo orientale. Un’opera nella quale si spazia, si oltrepassano i canoni classici della società positivistica, e viene offerta al lettore un’ampia e vasta gamma di antichissime chiavi di lettura. Uno spazio approfondito è dedicato al significato dei numeri. Liliana Atz, l’autrice, ci racconta una storia che la affascina: “La numerologia è un’antica scienza, di cui, in occidente, Pitagora fu uno dei più illustri conoscitori. Anche S.Agostino credeva che tutto avesse una relazione matematica e scrisse ‘I numeri sono il linguaggio universale offerto dalle divinità agli umani come riconferma della verità’. Infine Jung, il famoso psicoterapeuta, considerava il numero un’entità numinosa, sacra”. “La fisica quantistica – specifica la docente – ci rivela come l’osservatore diventi parte dell’osservato. Le conseguenze che se ne traggono sono rivoluzionarie, sconcertanti, e fondamentalmente concordanti con quello che i grandi illuminati spirituali hanno sempre detto fin dalla notte dei tempi; il tempo è bidirezionale, la materia non è la realtà. La realtà è la coscienza”. “Fisica quantistica e neuroscienza concordano ora nell’affermare come il nostro livello di coscienza faccia muovere il sistema nervoso, creando una tra le infinite realtà possibili, sia a livello individuale che collettivo. Tutto questo era già conosciuto nell’antichità e ci è stato trasmesso attraverso il linguaggio simbolico dei numeri. La numerologia – conclude l’autrice – diventa quindi un’importante porta di accesso, all’universo del macro e micro cosmo Uomo”. Benché vengano affrontate tematiche di un certo rilievo – e difatti ne è scaturita un’opera indubbiamente didattica – lo stile è scorrevole e il linguaggio alla portata di tutti. Scevro di arzigogolati giri di parole, gli spunti e gli insegnamenti che il libro dispensa sono destinati ad un pubblico di lettori variegato e istintivamente incline all’apprendimento. Tuttavia chiediamo all’autrice perché un giovane – e forse poco avvezzo a questi temi – lettore potrebbe trarre preziosi insegnamenti da questo libro. “Nella nostra società occidentale – risponde – possiamo veramente dire di non avere grosse carenze sotto l’aspetto materiale. Il cibo non è una priorità e la maggior parte di noi può permettersi anche altre cose. Su questi bisogni indotti si proiettano inconsciamente altre necessità, altre urgenze di riempimento interiore, che così rimangono ‘senza voce’”. “Qual è il senso della vita?” si interroga Liliana Atz, tentando di offrirci una risposta ad un quesito che tormenta l’umanità da secoli. “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità. Ma nella nostra società dell’immagine sempre più persone, più o meno, manifestano il proprio disagio con atteggiamenti distruttivi ed autodistruttivi”. “Purtroppo – prosegue – abbiamo imparato a velare anche i nostri vuoti interiori, i nostri malesseri esistenziali, scordandoci di noi, ci adeguiamo pedissequamente perché “così fan tutti”, perdendo il contatto con la nostra interiorità. Ritengo sia importante per chiunque, e più che mai per un giovane, prepararsi al futuro conoscendo e praticando lo strumento ‘EnneaMediCina’”. E poi interi capitoli dedicati al nostro organismo che, lungi dall’essere un motore sordo e non influenzabile, è condizionato da fattori che fino a pochi decenni fa non venivano presi in considerazione. Nel capitolo dedicato all’apparato endocrino, Liliana Atz scrive infatti che “una visione ottimistica porterà ad un buon funzionamento, una visione pessimistica produrrà squilibri”. L’autrice conferma quelle frasi: “Partendo dall’infanzia vari studi psicologici hanno messo in evidenza quanto il rapporto con la madre e/o le altre figure di riferimento sia determinante nell’attivazione dei tratti temperamentali che si manifestano, nel bambino, fin dal primo anno di vita. Già negli anni Ottanta John Bowlby, psicologo e psicoanalista britannico, sosteneva la “teoria dell’attaccamento”. La scienza ha ormai ampiamente comprovato, come nel cervello mammifero, le emozioni positive facilitino l’attivazione di una serie di reazioni tali da innescare le funzioni del sistema immunitario, mentre gli stati depressivi provochino un’inibizione della resistenza immunitaria. Ciò che da millenni, ormai, viene affermato dalla Medicina Tradizionale Cinese…” E per quanto riguarda il ritardo culturale e il fatto che a scuola questi temi non vengano affatto presi in esame? “Rispondere a ciò – ribatte l’autrice – richiederebbe un’analisi socio-politico-culturale molto ampia. Sicuramente, ogni cambio di paradigma richiede tempo, che il vecchio modello, nonostante tutte le sue evidenti lacune e i suoi puntelli, fatica a cedere il passo, anche al linguaggio della scienza. Troppi sono gli interessi in gioco…. Sta pertanto a ognuno di noi, come diceva Gandhi essere quello che vorremmo che il mondo fosse”. La cultura orientale, insomma, ci offre straordinari punti su cui riflettere. Il cervello, per esempio, sarebbe strettamente vincolato al cuore, che è l’organo imperale. Sempre più cardiologi propendono per un sistema cuore-cervello. È

La PNEI secondo l’antica visione orientale-di Liliana Atz

Introduzione Le antiche “pratiche di lunga vita” di matrice sciamanica, si perdono nella notte dei tempi della storia cinese. In un mondo pericoloso e misterioso, l’uomo dell’antichità cercò il modo di armonizzarsi e di sopravvivere nell’ambiente in cui viveva. Attraverso l’osservazione delle leggi di natura, egli cercò di interpretare il volere di “Di”, l’inconoscibile divinità suprema. A capo delle tribù, gli sciamani, spesso donne, esperti in fitoterapia, esorcismo e spiritismo, cercavano il contatto con le forze della natura: furono i primi medici della storia cinese. Tra le loro tecniche curative figuravano anche protocolli di movimento fisico e di emissione vocale. Attraverso queste danze sacre, essi coordinavano i movimenti del corpo e la respirazione con i soffi del creato, allontanando le energie perverse dal corpo. Secondo l’opinione di più studiosi, queste danze non erano che l’anticipazione di quello che è l’attuale Chi Kung, di cui fa parte anche la pratica delle Biospirali, il cui scopo fondamentale è proprio quello di riportare il Qi dell’organismo in risonanza con i soffi della natura. Psiconeuroendocrinoimmunologia in Medicina Tradizionale Cinese “La Medicina Tradizionale Cinese, a cui queste antiche pratiche appartengono, assegna al Cuore le funzioni che in Occidente si attribuiscono al Cervello ed al Sistema Nervoso Centrale: le emozioni, la coscienza, la memoria ed il pensiero, indicate dall’ideogramma Shen. Il Cuore produce ormoni che agiscono direttamente sul Cervello. In pratica il Cuore coinvolge tutto l’organismo nelle variazioni del suo ampio campo elettromagnetico; percepisce, sente e influenza tutta la fisiologia, a cominciare dal cervello. Secondo la M.T.C. il Cervello, il “Mare dei Midolli”, si forma a partire dai liquidi Jin-Ye, in particolare dagli Ye, le sostanze di natura Yin che alimentano i tessuti. Questi liquidi addensandosi formano il Cervello, che, in tal modo, sarà in relazione con tutto il corpo. Cervello e Midollo sono una coppia inseparabile”. (a) “Il Midollo osseo origina le cellule sanguigne che trasportano in tutto il corpo gli elementi nutritivi, difensivi, ossigeno e scorie. Quindi l’abbondanza o la scarsità di Midollo influenzerà non solo il Cervello e la colonna vertebrale, ma anche le Ossa. L’Osso, come il Midollo, e quindi il Cervello è un tessuto collegato al Rene e ai Soffi essenziali originari. Le Ossa dure contengono e proteggono il molle Midollo che le origina. Per la Medicina Cinese i Reni conservano l’energia essenziale, il Jing e governano le ossa e quindi il midollo osseo ivi racchiuso, il midollo spinale ed il cervello da cui dipendono la memoria, la concentrazione, il pensiero ed il funzionamento degli organi di senso. Da tutto ciò si deduce la presenza di un importante rapporto tra il Rene ed il Cervello, derivante dai liquidi Jin-Ye, che costituiscono la sostanza dei Midolli e del Cervello e che dipendono dal Rene per la loro trasformazione e distribuzione, nonché il loro strettissimo collegamento col Cuore. Psiconeuroendocrinoimmunologia: gli Zang/Fu Durante la fase dello sviluppo embrionale, gli Shen si uniscono alle strutture corporee in formazione, generando i vari Organi (Zang), vere e proprie entità psicosomatiche. La Medicina Cinese postula una corrispondenza tra i cinque Organi (Cuore, Polmone, Fegato, Reni e Milza) e i relativi Shen, ossia gli aspetti psichici specifici dell’attività vitale, le “Anime Vegetative” dei singoli organi. Il Fegato è sede dello Hun, il Polmone del Po, la Milza-Pancreas dello Yi, il Rene dello Zhi, mentre il Cuore è la sede dello Shen. Il Cuore/Mente, chiamato anche l’Imperatore, come sede dello Shen vero e proprio, si pone al vertice assoluto della gerarchia tra Organi interni. E’ attraverso il Sangue che i suoi messaggi raggiungono tutte le cellule dei vari distretti corporei. Le forti emozioni o le difficoltà della vita di tutti i giorni,che si manifestano attraverso stati d’animo particolari, emozioni e sentimenti, che caratterizzano la struttura psico-fisica del singolo, influenzano il funzionamento dell’intero corpo/mente, di tutti gli Zang/Fu. Per la MTC un organismo equilibrato e sano è il risultato del buon funzionamento di tutti gli organi: non esiste quindi il concetto di malattia organica, oppure di malattia psicosomatica, in quanto psiche e soma si esprimono sempre e contemporaneamente l’uno attraverso l’altro”. (a) “Cinque emozioni e sette sentimenti“ Per la M.T.C. esistono: a) cause esterne di malattia: – vento; – freddo; – calore; – umidità; – secchezza; b) cause alimentari di malattia; c) cause interne di malattia: le Cinque Emozioni e i Sette Sentimenti. Le Cinque Emozioni sono una conseguenza della struttura dell’essere, del suo temperamento. Sono collegate alle sue caratteristiche congenite, al suo genotipo. Le emozioni e specialmente le loro manifestazioni di squilibrio, sono associate agli organi secondo il ritmo dei Cinque Movimenti. I collegamenti si verificano quindi tra: Legno (Fegato) e Collera; Fuoco (Cuore) e Gioia; Terra (Milza/Pancreas) e Riflessione; Metallo (Polmone) e Tristezza; Acqua (Reni) e Paura. I Sette Sentimenti, che oltre alle Cinque Emozioni considerano la Preoccupazione, collegata agli organi di Milza/Polmone e lo Shock, che danneggia sia il Cuore che i Reni, sono la fusione di ciò che è dentro l’individuo con ciò che sta fuori di lui, il risultato dell’interazione del genotipo (Essenza) col fenotipo (Personalità). Sono la concretizzazione dell’intenzione, il passaggio all’atto. La lettura degli squilibri sia psichici, che fisici, secondo questa visione, viene quindi impostata in termini di disarmonia di un settore dell’Unità Energetica (organo/viscere), nei confronti della realtà esterna con la quale è in risonanza.”(a) La visione occidentale “Ogni individuo è il risultato di un lavoro sottile, nervoso, endocrino, ormonale, come conferma anche la psiconeuroendocrinoimmunologia. L’apparato endocrino o sistema ormonale è rappresentato da un insieme di ghiandole e cellule, le quali secernono delle sostanze chiamate ormoni. Il sistema endocrino amministra il funzionamento dell’organismo umano in concorso con il sistema nervoso. Il funzionamento del sistema endocrino è contraddistinto da un complesso controllo volto ad assecondare precisamente le esigenze dell’organismo. Fanno parte del sistema endocrino: l’ipofisi, l’epifisi, la tiroide, le paratiroidi, le ghiandole surrenali, il pancreas. Hanno inoltre funzione endocrina anche altri organi: le ovaie e i testicoli, il miocardio (parte del muscolo cardiaco), il rene, il timo, il fegato. Le ghiandole sono tutte collegate all’ipofisi. E’ tramite essa che avviene, attraverso il rilascio

Tai Chi e Alzheimer (Terapia di Integrazione Emotivo-affettiva)

Proponiamo il sunto di un articolo del Dott. Romeo Lucioni con una proposta per la riabilitazione: La malattia di Alzheimer è una demenza degenerativa cronica e progressiva per la quale non sono state ancora trovate né una eziologia né una terapia farmacologica soddisfacente. Seppure non guaribile, questa sindrome, caratterizzata soprattutto dalla compromissione delle funzioni mentali e cognitive, permette uno “spazio” di “curabilità” che tende ad ampliarsi sia per l’efficacia di nuovi farmaci, sia per gli interventi riabilitativi specifici e quelli psicoterapeutici che tendono a ripristinare e a ristrutturare le funzioni psichiche. Fra queste terapie non farmacologiche assume una importanza rilevante l’ E.I.T. (Terapia di Integrazione Emotivo-affettiva) che utilizza come base il Tai Chi Chuan e che si è andata strutturando attraverso le esperienze di terapia sensomotoria, terapia emotivo-affettiva ed espressivo relazionale. È un intervento psicoterapeutico che, al di là delle considerazioni psicodinamico- interpretative, utilizza il movimento, le sensazioni, le emozioni, gli affetti e le elaborazioni razionali, oltre a quelle intuitivo-istintive, per dare al “soggetto malato” la possibilità di ristrutturare le proprie potenzialità psico-neuro-biologiche, permettendo così un recupero delle funzioni di base ed una riabilitazione reale e quantificabile. L’E.I.T. ha degli obiettivi centrati sui pazienti, tra i quali vanno sottolineati: •  controllo della sintomatologia psico-comportamentale;•  ristrutturazione delle potenzialità adattive dell’Io;•  contenimento e modulazione delle risposte emotive;•  rafforzamento delle disponibilità affettive e relazionali;•  recupero delle potenzialità motorie e percettive;•  riscoperta delle variabili modulatrici che, filtrate dall’affettività, stimolano le capacità di fronteggiare il disagio e le limitazioni;•  desiderio di autoscoperta e volontà propositiva nella ricerca di autonomia e di libertà;•  freno alla tendenza ad isolarsi ed a “ristagnare” in qualche angolo, facendo assumere un ruolo da protagonista Le osservazioni sin qui riportate hanno condotto a considerazioni di particolare interesse per quanto riguarda i miglioramenti ottenuti: 1.  Riduzione o scomparsa di una emotività esplosiva e incontrollabile2.  Scomparsa delle tendenze alla fuga3.  Aumento delle aspettative.4.  Recupero motorio e del ritmo gestuale.5.  Capacità di relazionarsi.6.  Trasmettere ad altri la propria sensibilità,7.  Recupero dell’iniziativa.8.  Recupero dell’umorismo e del sarcasmo.9.  Recupero della mimica.10.  Capacità cognitive. Capacità mnesiche Tai Chi e Demenza senile Dopo otto mesi di questo esercizio leggero, anziani cinesi sani in un recente studio randomizzato e controllato vantavano importanti benefici relativi al cervello. PROBLEMA: Anche se studi precedenti hanno dimostrato la capacità dell’esercizio aerobico per aumentare il volume del cervello e migliorare la memoria, non è chiaro se una forma meno intensa di esercizio fisico, in particolare il Tai Chi, può generare gli stessi vantaggi del cervello. METODOLOGIA: Gli scienziati della University of South Florida e Fudan University hanno condotto uno studio di 40 settimane randomizzato e controllato con 120 anziani non affetti da demenza, Shanghai in Cina. Hanno confrontato la salute cognitiva dei praticanti Tai Chi con quella di membri di un gruppo che non hanno subito alcun intervento, con esami di risonanza magnetica nonché misure neuropsicologiche per la demenza, la capacità di apprendimento, e la fluenza verbale per tutto il periodo di studio. RISULTATI: I soggetti del gruppo di controllo hanno mostrato un restringimento del cervello coerente con ciò che è stato generalmente osservato tra le persone tra 60 e 80 anni. I partecipanti che praticavano Tai Chi tre volte alla settimana, tuttavia, hanno mostrato un significativo aumento del volume del cervello, nonché miglioramenti nella loro memoria e nei punteggi dei test di pensiero. CONCLUSIONE: Un regime di regolare esercizio Tai Chi ingrandisce il cervello e migliora le capacità cognitive degli anziani. IMPLICAZIONE: Dal momento che ricerche precedenti hanno dimostrato un legame tra demenza e restringimento del cervello, una forma meno intensa di esercizio aerobico, come il Tai Chi, può ritardare l’insorgenza di questa malattia mentale degenerativa. FONTE: Tai Chi chuan e patologie croniche e degenerative| Blog Centro del Loto 

EnneaMediCina: Enneagramma e Medicina cinese alla luce delle neuroscienze.

Tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta si collocano i miei primi incontri con i due grandi filoni su cui si basa EnneaMediCina. Una grande curiosità la mia, veicolata da un disagio esistenziale che cercava risposte, mi ha guidata lungo un cammino che, ora, trova conferme sempre più frequenti negli studi delle Neuroscienze e nelle teorie di funzionamento dello psiche-soma umano più all’avanguardia. Linguaggi diversi quelli di Enneagramma e Medicina Cinese e non potrebbe essere diversamente, visto che l’uno appartiene alla cultura occidentale, mentre l’altro trova il suo fondamento nell’antica cultura medico-filosofica cinese. “Ma, se il Tutto ha una matrice comune”, mi ripetevo, “non resta che trovarne il filo conduttore”. Questa convinzione e anni di studio, riflessione e collegamenti tra le varie parti, sono sfociati nella “summa” di EnneaMedicina, nel comune messaggio che corpo, anima e spirito racchiudono, da sempre, per l’uomo di tutte le latitudini. “Cosa porta una persona a rispondere ad un dato evento con una modalità che, nel tempo, lo porterà a soffrire di determinate problematiche sia psicologiche, che fisiche, mentre un altro soggetto recepirà gli stessi stimoli senza riportarne le stesse conseguenze” – mi sono chiesta? Da tempo la psicologia spiega come reazioni psicologiche diverse, siano il frutto di specifici tratti genotipici in interazione a tratti fenotipici. Anche per la Medicina Cinese l’Uomo è il risultato della mescolanza di un “qualcosa” che, pur non essendo definito genetica, include l’energia dei genitori al momento del concepimento del nuovo essere, ma non solo, in quanto anche i movimenti energo-astrali, come pure la situazione in cui l’unione ha luogo: se in tempo di pace piuttosto che di guerra, tra persone innamorate, piuttosto che a seguito di un atto di violenza, ecc… dà vita a soggetti unici e irripetibili.

«Le cinque vie dell’anima» – Di Nadia Clementi

Avevamo già conosciuto la dottoressa Liliana Atz nell’intervista disponibile tramite questo link e l’abbiamo incontrata ancora per parlare di EnneaMediCina, ossia di una disciplina della salute non convenzionale, che unisce due grandi filoni di antiche discipline medico-filosofiche: l’Enneagramma e la Medicina Cinese, rivisitati alla luce delle neuroscienze.Nasce così un nuovo modo di parlare di benessere, un nuovo metodo di integrazione di corpo, mente e spirito che accoglie in sé diverse discipline, che si uniscono e si rinforzano l’un l’altra.Come la stessa dottoressa Atz spiega, l’Enneagramma è un simbolo di rappresentazione dell’intera realtà, un modello dinamico che sintetizza l’Universo tanto a livello macrocosmico, quanto a livello microcosmico, raggruppando i diversi tipi umani in tre centri e nove tipologie.La Medicina Cinese, invece, trova il suo fondamento nell’antica cultura medico-filosofica cinese, per la quale l’uomo è il risultato della mescolanza di un «qualcosa» che, pur non essendo definito genetica, include l’energia dei genitori al momento del concepimento del nuovo essere, ma non solo, in quanto sono inclusi anche i movimenti energo-astrali, come pure la situazione in cui l’unione ha luogo: se in tempo di pace piuttosto che di guerra, tra persone innamorate, piuttosto che a seguito di un atto di violenza, ecc… dà vita a soggetti unici e irripetibili.Questi substrati di partenza, in interazione con l’ambiente, danno vita a ciò che viene definito «personalità».La psicologia già da tempo spiega come reazioni psicologiche diverse siano il frutto di specifici tratti genotipici in interazione a tratti fenotipici. Entra qui in gioco anche la PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia) che rappresenta un modello scientifico di conoscenza del funzionamento dell’organismo umano nella sua totalità, ovvero così come avviene nella vita.Per molto tempo la medicina ha studiato gli esseri umani operando raffinate dissezioni dei sistemi, degli organi, dei tessuti, riuscendo così ad ottenere una messe di straordinarie informazioni meccaniche, ma perdendo di vista l’insieme.Le evidenze scientifiche della PNEI sulla costante comunicazione tra i sistemi biologici hanno consentito di poter riunire ciò che nella vita non si era mai separato: la mente e il corpo.Questa disciplina ci dà la conferma che gli esseri umani sono integrati e non frammentati, che sono parte attiva della loro salute e non vittime inermi dei capricci del caso o di ineluttabili eredità genetiche.Gentile dottoressa Liliana Atz, quando è avvenuto il suo primo incontro con le discipline che poi hanno contribuito a creare l’EnneaMediCina?Tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta si collocano i miei primi incontri con i due grandi filoni su cui si basa EnneaMediCina.Sono fondamentalmente una studiosa, una ricercatrice, una persona che non si accontenta delle apparenze e dell’ordinarietà, spesso del non senso delle cose e delle situazioni.Ed EnneaMediCina è il risultato di un lungo percorso di studio, di una grande curiosità, veicolata da un disagio esistenziale che cercava risposte e che mi ha guidata lungo un cammino che, ora, trova conferme sempre più frequenti negli studi delle Neuroscienze e nelle teorie di funzionamento dello psiche-soma umano più all’avanguardia.Quali sono le differenze tra il linguaggio dell’Enneagramma e quello della Medicina Cinese?Il nostro modello culturale occidentale ci porta a comparare, a cercare l’infinitamente piccolo, a separare, dividere, settorializzare. La nostra mente viene forgiata in base allo schema del giusto/sbagliato, bene/male, salute/malattia.Il modello culturale orientale, invece, ha una visione diversa della realtà, più olistica, globale. La luce, allora, non è in contrasto con il buio, come la salute non lo è rispetto alla malattia, ecc….Si tratta solo di aspetti diversi di uno stesso fenomeno, poiché la storia ha solo diviso i compiti: all’Occidente ha assegnato quello della ricerca, della sperimentazione, del rischio dell’andare oltre, del conoscere e dominare la materia, dell’esaltazione del potere dell’uomo sulla natura (microcosmo, l’infinitamente piccolo).All’Oriente, il compito di conservare il dominio sull’energia, di mantenimento della spiritualità e della ricerca interiore, rinnegando l’esaltazione dell’Io, dell’ armonia dell’uomo a contatto con la natura e nel rispetto del creato (macrocosmo – il tutto).Macro e microcosmo sono allora inscindibilmente legati l’uno all’altro e nell’infinitamente grande è contenuto in versione speculare l’infinitamente piccolo, così come nell’infinitamente piccolo è contenuto l’infinitamente grande. In che modo è cambiato l’approccio a queste antiche pratiche di guarigione con la loro «rilettura» alla luce delle neuroscienze? L’Enneagramma, definisce nove tipi di personalità a partire da nove trappole, passioni o peccati mortali.Si tratta dei sette peccati capitali: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, ingordigia, lussuria, cui si aggiungono due ulteriori peccati: menzogna e paura, che bloccano le infinite possibilità racchiuse in potenza nel DNA delle nostre cellule.Dietro l’interpretazione della realtà deformata fin dall’infanzia dall’aspetto soggettivo dietro cui ognuno impara a mascherare la propria individualità, infatti, si nasconde la separazione dal Sé, ma anche dal prossimo e dal divino.I peccati sono, allora, esacerbazioni caratteriali, che impediscono all’energia di fluire liberamente.Per la filosofia taoista, di cui la MTC è impregnata, l´intero cosmo è la manifestazione del Tao, la sfera rappresentante la continua alternanza dello Yin/Yang, la prima legge su cui si basa la MTC. Ed è proprio grazie ai due poli Yin Yang che si crea il movimento energetico che da vita all’esistente.In Medicina Cinese, che è una medicina vibrazionale, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua e Legno, esprimono le diverse caratteristiche vibratorie del Qi (energia), che appaiono nell’Universo e nell’uomo e che, combinandosi tra loro, secondo i principi dello Yin/Yang, danno vita ad una pluralità di risposte psico-fisico-emozionali, oggi spiegate in modo scientifico dalla scienza occidentale.Fisica quantistica e neuroscienza concordano, infatti, nell’affermare come il nostro livello di coscienza faccia muovere il sistema nervoso,creando una tra le infinite realtà possibili, sia a livello individuale che collettivo.Possiamo quindi far accendere o spegnere i geni, mettendoci in movimento, sperimentando la vita o bloccando il suo flusso nella paura e nel conosciuto che da certezze, anche se stiamo male.Tutto questo è rappresentato psico-spiritualmente nel simbolo dell’Enneagramma e in MTC dal simbolo del Taijitu.»Cosa sono gli Enneatipi?Gli Enneatipi sono degli archetipi numerologici, dei modelli tipici e riconoscibili del comportamento umano.Essendo gli Archetipi situati in zone profonde dell’inconscio collettivo, influenzano il comportamento dell’uomo senza che egli ne sia consapevole.Questo potenziale genetico archetipico col quale ognuno di noi viene al

Autismo e Tai Chi chuan

I diversi quadri psicopatologici che interessano i bambini e gli adolescenti hanno una molto alta variabilità individuale, ma è necessario cercare di tenerli separati proprio perché la scelta degli interventi terapeutico-riabilitativi assume sempre caratteri di specificità…..—-Gli autistici (Kanner) sembrano “molto intelligenti” (le mamme spesso li chiamano “piccoli geni”), ma, al lato pratico, dimostrano di non poter utilizzare le loro potenzialità e, quindi, l’espressione cognitivo-intelettiva resta veramente povera. …….le altre attività riabilitative: Arte-terapia-psicodinamica: è forse la pratica con la quale si sono avuti i più importanti miglioramenti. Con questo lavoro si è potuto verificare che all’autistico non manca lo sviluppo simbolico (anche se non c’è la parola), ma manca l’immaginario (che può essere migliorato notevolmente proprio attraverso la pratica dell’arte-terapia). Ippoterapia riabilitativa: raggiungono il livello di poter guidare il cavallo sia al passo che al trotto; senza però arrivare alla pratica del galoppo. Non abbiamo ancora autistici di Kanner che siano giunti ad un livello pre-sportivo o sportivo. Terapia emotivo espressiva e Tai-Chi-Chuan: permettono di guadagnare molto nella comprensione psico-motoria e nella reciprocità.Musicoterapia: in riabilitazione,bisogna sempre lavorare con la musica che libera a volte da posizioni di estrema chiusura su di sé …. (continua)  

Meditazione, prove scientifiche della massa critica e dei suoi effetti sulla realtà

Molti esperimenti scientifici recenti confermano sempre più profondamente le ipotesi secondo cui la mente dell’uomo può avere un effetto determinante sulla realtà che lo circonda. Il diffondersi di discipline quali lo yoga e la meditazione nel mondo occidentale, attira e spinge sempre più scienziati, medici, biologi e fisici ad indagare con mezzi tecnici le verità trasmesse dai più antichi testi sacri. La mente ha il potere di trasformare la realtà. Un sapere antico, un sapere forse nascosto e occultato, riscoperto dagli studi della meccanica quantistica all’inizio del secolo scorso. Il modo con cui i fisici guardano la realtà è mutato, cambiato completamente. Si può ben dire che, con l’avvento della meccanica quantistica, sia avvenuta una rivoluzione copernicana all’interno del pensiero filosofico occidentale. Per altre strade, per altre vie ci stiamo ricongiungendo con gli insegnamenti degli antichi rishi. Tuttavia la scienza necessita di prove, concretezza, di verifiche sperimentali, il che ci ha portato come per magia, ad avere già numerose conferme sperimentali nel campo della coscienza e dei suoi effetti sulla “realtà”. Nel 1970 Herbert Benson e Robert Wallace, medici dell’università di Harvard, iniziarono i loro studi sulle conseguenze e sugli effetti della meditazione sul del cervello. Concentrarono i loro studi sulla MT (Meditazione Trascendentale, insegnata da Maharishi Mahesh Yogi) ottenendo misure concrete della diminuzione dell’ansia e dello stress nelle persone che praticavano regolarmente la MT. Una scoperta ancora più interessante fu quella mostrata dagli elettroencefalogrammi (ECG) dei meditanti. Durante la meditazione, le onde cerebrali diventavano coerenti, il pensiero di tutti i praticanti si allineava e si coordinava entrando in fase, come se fossero tutti collegati, come se fossero un unico pensiero! Negli stessi anni, fu dato inizio ad uno studio riservato da parte dell’FBI che evidenziò i seguenti risultati. Nelle città in cui l’1% della popolazione praticava la MT l’indice di criminalità diminuiva, andando completamente contro la tendenza generale nelle altre città.  Questo genere di studi sono stati ripetuti negli anni successivi in diverse comunità per poter avere a disposizione un numero più ampio di rilevazioni su cui svolgere studi statistici. Bene, tutti i dati raccolti non hanno fatto che confermare l’effetto, denominato e conosciuto da allora come effetto Maharishi e che risulta uno degli effetti sociologici più confermati e verificati. Gli studi sono stati successivamente ripetuti sulla tecnica MT-Siddhi, la quale provoca gli stessi risultati con un numero inferiore di praticanti, pari alla radice quadrata della popolazione in esame. All’inizio degli anni ottanta, gli studi sull’effetto Maharishi furono riprogettati su scala più ampia, coinvolgendo nell’esperimento ben 7000 praticanti della MT-Siddhi e pari alla radice quadrata dell’1% della popolazione mondiale. L’esperimento generò gli stessi risultati (riduzione degli episodi violenti, attenuazione della conflittualità in zone di guerra, riduzione del numero di morti nei conflitti, rialzo simultaneo di mercati azionari), ma questa volta su scala mondiale. “La profondità del lago, le onde e il riflesso del ghiacciaio, mi ricordano la vita interiore. La mente è profonda come il lago, le onde sulla superficie rappresentano le attività della mente cosciente, alla superficie della mente, mentre l’intera profondità del lago è silenziosa, e quella è la mente inconscia che non viene utilizzata dall’onda. Ma se l’onda potesse penetrare più in profondità e incorporare livelli più silenziosi dell’acqua, l’onda potrebbe diventare potente come quella dell’Oceano. Questo è ciò che accade nella meditazione. L’attività superficiale della mente cosciente va in profondità e incorpora la profondità della mente inconscia. Con la pratica nulla rimane inconscio, l’inconscio diventa cosciente e l’uomo comincia ad utilizzare il pieno potenziale della mente. […] Quando con la pratica della meditazione la mente va direttamente all’interno, alla sorgente del pensiero, trascende il pensiero e ottiene la coscienza di beatitudine ed è capace di mantenerla anche quando esce e sperimenta il mondo della natura oggettiva […] L’esempio del lago ci porta un grande insegnamento di vita spirituale. La vita è beatitudine, è pura esistenza, proprio come il fiore non è altro che linfa. I diversi livelli di manifestazione della pura esistenza, dell’essere puro, della coscienza assoluta, dell’intelligenza pura, questa è la vita!!…. Ognuno di noi può fare la differenza.  Fonte: rosaliastellacci 2011

Antiche medicine per un nuovo benessere

Tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta si collocano i miei primi incontri con i due grandi filoni su cui si basa EnneaMediCina.Una grande curiosità la mia, veicolata da un disagio esistenziale che cercava risposte, mi ha guidata lungo un cammino che, ora, trova conferme sempre più frequenti negli studi delle Neuroscienze e nelle teorie di funzionamento dello psiche-soma umano più all’avanguardia. Linguaggi diversi quelli di Enneagramma e Medicina Cinese e non potrebbe essere diversamente, visto che l’uno appartiene alla cultura occidentale, mentre l’altro trova il suo fondamento nell’antica cultura medico-filosofica cinese. “Ma, se il Tutto ha una matrice comune”, mi ripetevo, “non resta che trovarne il filo conduttore”. Questa convinzione e anni di studio, riflessione e collegamenti tra le varie parti, sono sfociati nella “summa” di EnneaMedicina, nel comune messaggio che corpo, anima e spirito racchiudono, da sempre, per l’uomo di tutte le latitudini.    

EnneaMediCina: Che cos’è la PNEI

La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è la scienza che indaga i rapporti fra la psiche, il sistema nervoso, il sistema endocrino ed il sistema immunitario..“Cosa porta una persona a rispondere ad un dato evento con una modalità che, nel tempo, la porterà a soffrire di determinate problematiche sia psicologiche, che fisiche, mentre un altro soggetto recepirà gli stessi stimoli senza riportarne le stesse conseguenze” – mi sono chiesta?Da tempo la psicologia spiega come reazioni diverse, siano il frutto di specifici tratti genotipici in interazione a tratti fenotipici.Anche per la Medicina Cinese l’Uomo è il risultato della mescolanza di un “qualcosa” che, pur non essendo definito genetica, include l’energia dei genitori al momento del concepimento del nuovo essere, ma non solo, in quanto anche i movimenti energo-astrali, come pure la situazione in cui l’unione ha luogo: se in tempo di pace piuttosto che di guerra, tra persone innamorate, piuttosto che a seguito di un atto di violenza, ecc…, origina soggetti unici e irripetibili.Questo substrato di partenza, in interazione con l’ambiente familiare e sociale dà vita a ciò che viene definito “personalità.”Ogni individuo è, infatti, il risultato di un lavoro sottile, nervoso, endocrino, ormonale, come conferma anche la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), la scienza che indaga i rapporti fra la psiche, il sistema nervoso, il sistema endocrino ed il sistema immunitarioL’apparato endocrino o sistema ormonale è costituito da un insieme di ghiandole e cellule, le quali secernono delle sostanze chiamate ormoni.Questo sistema è volto ad assecondare precisamente le esigenze dell’organismo, amministrandone il funzionamento, in concorso con il sistema nervoso.Tutte le ghiandole sono collegate all’ipofisi, tramite la quale avviene, attraverso il rilascio degli ormoni nel flusso sanguigno, la modulazione del loro funzionamento.http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/che-cos-e-la-pnei.php