Tai Chi e sistema propriocettivo 2

I  “propriocettori”  sono  terminazioni nervose sensibili a stimoli provenienti dalle articolazioni, dai muscoli, dai  tendini e dalla cute, grazie alle quali è possibile ricavare una sensazione “interna” delle posizioni delle varie parti del nostro corpo.Essi si affiancano agli “esterocettori” che  forniscono al cervello informazioni dall’ambiente esterno  provenienti dai nostri sensi (vista, tatto, odorato, udito, senso dell’equilibrio)  ed  agli  “interocettori”    sensibili  ai  segnali  provenienti  all’interno  dell’organismo che forniscono informazioni sulle tensioni degli organi interni e sul dolore che ne può derivare.Tutte queste informazioni giungono al sistema nervoso centrale, dove viene elaborata una risposta, che viene immediatamente “rimandata” ai muscoli, dove si traduce nell’esecuzione di movimenti poco dispendiosi e coordinati; quando si subisce un trauma (per esempio una distorsione a una caviglia) si possono danneggiare le strutture anatomiche che contengono i propriocettori. In tal modo si riduce la qualità delle informazioni che quel distretto invia al sistema nervoso centrale.Qualcuno percepisce il mondo principalmente tramite la vista, altri attraverso l’udito e altri ancora tramite il tatto. La realtà viene di solito percepita dal canale predominante, che, nella cultura occidentale, la vista, seguita dall’udito. Canale visivo = vedereCanale uditivo = sentireCanale propriocettivo= toccare/sentire il corpoCanale cinestesico = muoversi Solitamente non si avverte la differenza tra una posizione e un’altra; per esempio, si conosce poco la diversità delle sensazioni provate nel ruotare a destra o a sinistra la testa, così come non si possiede la consapevolezza del proprio corpo e di parte di esso nello spazio. Dovremmo imparare, chiudendo gli occhi, a percepire gli stimoli che ci arrivano dall’ambiente esterno, diventandone consapevoli. Dovremmo imparare a “sentire” la parte del corpo che si muove e avvertirne il peso, il calore, la sua posizione nello spazio. L’autopercezione aiuta a prendere coscienza di tutti i cambiamenti, anche i più piccoli, che avvengono nel corpo.Che sensazione si prova quando si muove il braccio in una direzione? E in quella opposta? Iniziare ad ascoltare e cercare di percepire le sensazioni di rigidità, di contrazione, di rilassamento, di caldo e di freddo. Sforzarsi di sentire il corpo e di capire cosa vuole comunicare.Anche nella respirazione si creano micromovimenti che le singole vertebre producono continuamente quando si respira. Si deve iniziare ad avere coscienza del corpo nello spazio; rieducare l’atteggiamento corporeo, modificare i vizi di posizione che si accentuano con il passare del tempo, evitare movimenti ripetitivi sbagliati.Facciamo tanti movimenti senza pensare: com’è possibile? I nostri schemi di movimento sono acquisiti negli anni sia consapevolmente che no; se analizziamo tali movimenti con consapevolezza potremmo avere delle sorprese in quanto non li avevamo mai vissuti, se poi cerchiamo di cambiarli con nuovi modelli consapevoli il cammino può essere lungo e richiedere molti esercizi di allenamento.Quando si impara un gesto nuovo, il cervello scompone la sequenza dei movimenti da seguire e si concentra sui particolari , inizialmente si procede per prove ed errori, guardare qualcuno che esegue i gesti che stiamo imparando accelera il nostro apprendimento. Merito dei “neuroni specchio “, ( neuroni mirror individuati da G. Rizzolati): queste cellule si attivano vedendo una determinata scena e preparano il cervello ad eseguire gli stessi movimenti che stiamo osservando.L’attività dei neuroni specchio si ripeterà con lo stesso schema anche quando il cervello ordinerà ai muscoli di muoversi. Quando il compito riesce il cervello registra il successo e nelle 6 ore seguenti lavora per memorizzare la sequenza esatta dei movimenti eseguiti. E si consolida ulteriormente se il gesto viene ripetuto nei giorni seguenti. Il movimento si fa più fluido e si può lavorare per renderlo più preciso.  A rafforzare la memoria dei gesti contribuiscono le informazioni che arrivano al cervello dalle articolazioni, dai tendini e dai  muscoli, qui infatti si trovano i propriocettori che tengono il cervello al corrente sulla posizione del corpo. Tratto da: www.my-personaltrainer.it

Il sistema propriocettivo nel Tai Chi Chuan

Il Tai Chi Ch’üan o Tai Chi, stile interno delle arti marziali cinesi – nato come tecnica di combattimento ed oggi conosciuto in occidente soprattutto come ginnastica e come tecnica di medicina preventiva – è praticato da secoli in Cina da giovani ed anziani; i suoi effetti benefici sulla salute, in particolare il mantenimento del controllo dell’equilibrio negli anziani, hanno attirato in modo sempre crescente l’attenzione dei ricercatori scientifici occidentali.   Tra tutti i benefìci ottenibili con la pratica del Tai Chi Chuan, uno dei più evidenti è certamente il miglioramento della prontezza dei riflessi; seguono il controllo delle  posizioni delle varie parti del corpo ed il miglioramento dell’agilità e del senso dell’equilibrio. Questi  benefìci sono ovviamente interessanti per tutti, ma acquistano un particolare significato per gli anziani  che sono i più esposti al pericolo di cadute. “Come fa un uomo a mantenere una postura diritta o inclinata contro il vento che soffia contro di lui? E’ evidente che possiede un senso attraverso il quale conosce l’inclinazione del suo corpo e che possiede la capacità di riaggiustare e correggere tutti gli scarti in rapporto alla verticale” (Charles Bell, 1837). Se chiudiamo gli occhi e proviamo a stabilire la posizione delle nostre gambe, delle braccia e della testa, troveremo che si tratta di un compito facile, basato proprio sulla propriocezione. Se ora appoggiamo i piedi sul pavimento, chiudiamo gli occhi per un minuto e, cercando di non muoverci, prestiamo loro attenzione, noteremo che con il passare del tempo perdiamo il “senso” della loro posizione, perché quest’ultimo diventa meno accurato in assenza di movimenti. Tuttavia, non appena riapriremo gli occhi, ritroveremo esattamente il senso di posizione dei piedi: gli occhi ci aiutano. Il controllo mentale dei movimenti del corpo, tipico del Tai Chi Chuan,  stimola in modo intenso e dinamico le  capacità di ascolto dei segnali che giungono al cervello dai nostri sensori.  I movimenti aggraziati e fluidi  degli  arti  sono  di  varia  ampiezza  e  direzione  e  sono  completati  con  efficacia  dagli  spostamenti del peso e dalle  rotazioni del busto. Le posizioni ed i movimenti delle parti del  corpo sono controllati con una minuziosità e con una concentrazione che non trovano  riscontro  in  altre  discipline.  La  consapevolezza  del  nostro  corpo  ed  in  generale l’integrazione tra corpo e mente ne risultano particolarmente potenziate. Le neuroscienze stanno oggi dimostrando che le informazioni sensoriali giungono da tutti gli organi di senso e collaborano nel dare un’immagine del mondo. Chi pratica il Tai Chi non solo ha una funzione cardiorespiratoria migliore, ma ottiene risultati migliori nei test relativi al controllo dell’equilibrio, alla flessibilità e alla forza muscolare. Inoltre si riduce il rischio di cadute quasi del 50%. L’equilibrio posturale necessita di acutezza propriocettiva e di un controllo neuromuscolare preciso. Il declino della propriocezione con il passare degli anni è un fattore che contribuisce alle cadute negli anziani e che può essere influenzato dall’attività fisica regolare. Le persone anziane che praticano regolarmente il Tai Chi non solo hanno evidenziato una migliore propriocezione delle articolazioni della caviglia e del ginocchio rispetto al gruppo di controllo degli anziani sedentari, ma anche una migliore chinestesia della caviglia rispetto agli anziani che praticano il nuoto o altri sport. I notevoli benefici della pratica del Tai Chi sulla propriocezione hanno come risultato il mantenimento del controllo dell’equilibrio negli anziani. L’esercizio propriocettivo sembra avere effetti migliori sul controllo dell’equilibrio negli anziani rispetto alle attività fisiche bioenergetiche (nuoto, bicicletta e corsa). Il Tai Chi richiede un movimento continuo e lento con espressioni di moto da piccole a più ampie, lo spostamento del peso del corpo da unilaterale a bilaterale e movimenti circolari del tronco e delle estremità che coinvolgono contrazioni isometriche e isotoniche. La  ragione  di  questi  benefici  sembra  consistere  nel  potenziamento  funzionale  dei  “propriocettori”  che  deriva  dalla  pratica  del  Tai  Chi  Chuan. Tratto da: ww.my-personaltrainer.it  

Nuovi riscontri per il Tai Chi

Tra i tanti studi sul Tai Chi appare particolarmente interessante quest’ultimo: il Tai Chi abbatte i parametri dell’infiammazione. Detta così potrebbe sembrare poca cosa. Eppure è estremamente importante perché anche la medicina convenzionale è impegnata, da anni, a ridurre la cosiddetta infiammazione ‘di basso grado’, che spesso accompagna l’invecchiamento. Questa infiammazione è correlata con la genesi di malattie croniche e legate all’avanzare degli anni. Per cui, se si vuole fare una vera prevenzione appare opportuno agire su questi marker infiammatori. Come facciamo? Questo studio mostra che il Tai Chi, nelle persone anziane (che non avevano mai praticato Tai Chi in precedenza), abbatte un importante marker di infiammazione (NF-kB), più di quanto si osserva con un ‘intervento educazionale’. Gli Autori dicono: questo si vede, senza assumere farmaci, con il Tai Chi, cioè un particolare tipo di attività fisica moderata (alla portata delle persone anziane), che comprende una respirazione profonda e una forma di meditazione. Il Tai Chi lo traducono in questa maniera. Lo studio di cui parliamo è firmato da ricercatori di importanti università californiane tra cui la celebre UCLA. Certo, una persona può praticare il Tai Chi semplicemente perché si sente meglio, oppure per seguire una strada di evoluzione spirituale, o anche per coltivare un’arte marziale, ma in questo post parliamo di un intervento di interesse medico. Le varie cose non si escludono a vicenda. Nuove prove della stretta connessione corpo-mente In questo studio è stato offerto il Tai Chi a persone anziane e ‘abbandonate’ a loro stesse (interrogate, dicono di soffrire di solitudine). Persone senza supporto ma che ancora possono permettersi di avere un’assistenza di alto livello, di gestire in qualche modo la loro vita. Non è così per tutti, purtroppo. Di tutti gli altri non sapremo mai nulla. Il fatto è che non sono uomini e donne che vivono una terza età serena, si sentono sotto stress, a volte hanno anche un brutto carattere, si sentono vulnerabili, portano le cicatrici di una vita e nessuno vuole avere a che fare con loro (anche i care-givers spesso ne hanno abbastanza). Ciò che emerge da questo studio, è che la sensazione di abbandono, la solitudine (senza la possibilità di scegliere: strada senza uscita), impatta su un marker fisico, misurabile con un esame del sangue. In questi casi, se non si pone un limite allo stress, consegue un aumento dell’infiammazione sistemica. Tratto da: laltramedicina.it

Salute e stili di vita

Si è parlato di salute attraverso l’apprendimento di corretti “stili di vita”, al convegno dell’Euregio tenutosi all’Hotel Terme di Merano il 25 c.m..Più movimento fisico e una corretta alimentazione sono state le tematiche comuni, suggerite dai relatori, per il mantenimento e/o il recupero della salute.Nel contesto degli interventi, l’Osservatorio per la salute della Provincia Autonoma di Trento, nella persona del dottor Pirous, ha presentato i risultati di più studi che, anche a livello locale, evidenziano come le malattie socialmente più impattanti (anche per le finanze pubbliche), quali le patologie cardiovascolari, i tumori, il diabete e le malattie respiratorie croniche, abbiano in comune quattro fattori di rischio: 1.   Sedentarietà; 2.   Cattiva alimentazione; 3.   Consumo di alcolici; 4.   Fumo di tabacco. Poiché molte malattie e decessi prematuri potrebbero essere prevenuti attraverso stili di vita più salutari – è stato detto – una strategia complessiva deve essere promossa,  in tutti gli ambiti, sia politici che sociali, coinvolgendo nel cambiamento di rotta la scuola e le giovani generazioni.In un periodo complesso come quello attuale, la “promozione della salute” diventa, quindi, una delle grosse sfide per i vertici istituzionali.

L’Oriente attraverso la Medicina Tradizionale Cinese

La Medicina Tradizionale Cinese è un’antichissima disciplina di ricerca della salute e dell’armonia attraverso il riequilibrio energetico del corpo-mente. È una medicina dei Soffi, l’arte di ristabilire l’armonia funzionale degli scambi fra i diversi Soffi (energia, QI). L’oggetto di questa medicina energetica è la regolazione dei Soffi costitutivi e animatori dell’uomo in seno ai Soffi costitutivi e animatori dell’Universo. Ciò che è giunto fino a noi è il risultato dell’integrazione e sistemazione, nel corso della sua evoluzione, delle diverse filosofie con cui è entrata in contatto ed in particolare col pensiero taoista, la Scuola confuciana e la Teoria dei cinque elementi. Questa tradizione considera l’universo come un campo di energia, risultato della perfetta interazione dei due principi cosmici fondamentali: Yin/Yang. Vi è una visione olistica, analogica dell’essere umano, secondo cui la salute ed il benessere sono la conseguenza dell’equilibrio psicologico, energetico, fisiologico e spirituale dell’uomo. L’osservazione e la catalogazione delle corrispondenze ha portato l’uomo nel corso dei millenni ad ipotizzare una conoscenza esaustiva della realtà dove ciò che succede nel Macrocosmo (Cosmo) accade in piccolo – per analogia – nel Microcosmo (Uomo). Attraverso la comprensione del cosmo, dell’universo e della natura si arriva, per il taoismo, alla comprensione di se stessi, alla propria crescita individuale. Non esiste la dicotomia tra bene/male, giusto/sbagliato, ecc.., gli opposti diventano aspetti equivalenti della stessa realtà/fenomeno, che li comprende al suo interno. Il cambiamento del punto di vista dell’osservatore fa cambiare il valore etico-morale dell’interpretazione di ogni avvenimento. Non esistono valori assoluti, ma solo valori relativi al sistema/modello preso come misura di riferimento. La concentrazione dell’attenzione va invece indirizzata nei confronti dell’osservazione della natura e delle sue manifestazioni, che sola permette di riconoscere le caratteristiche del Tao. Ed è proprio la natura a suggerire l’idea dello Yin/Yang, le polarità costitutive del simbolo del Tao, che rappresenta il concetto più importante e caratteristico del taoismo. L’osservazione dell’alternanza ciclica del giorno e della notte viene simbolicamente correlata al lato ombroso e a quello soleggiato di una collina, un’unica realtà che porta in sé sia l’ombra che la luce, gli opposti universalmente congiunti, che eternamente si rincorrono ed avvicendano l’un l’altro. Qualsiasi sintomo fisico o psichico non rappresenta, quindi, il segno di un’affezione localizzata, ma è la spia di uno squilibrio dell’organismo nella sua totalità. Non segue, quindi, la tendenza allo smembramento dei singoli componenti, alla ricerca del sempre più piccolo, perdendo di vista lo scopo, l’unità: l’Uomo ed il suo equilibrio psicofisico, immerso nell’ambiente circostante. Inserito nel Macrocosmo, anche l’Uomo è alimentato dallo stesso flusso di energia vitale, il Qi (Soffi), che scorre all’interno del corpo lungo la rete dei meridiani, gli invisibili canali che costituiscono il sistema di collegamento fra gli organi e le funzioni vitali. Il Qi è il prodotto dell’interazione di Yin/Yang e costituisce la base del mondo dei fenomeni. Nel corpo umano il Qi è l’agente del movimento e della trasformazione, il principio che muove, riscalda e protegge dalle influenze esterne. A livello psicologico il suo libero fluire ci consente di cambiare stato, di alternare diverse emozioni passando dal lavoro al piacere, dall’attività al riposo. La salute ed il benessere fisico non sono quindi che la naturale conseguenza dell’armonica circolazione del Qi, mentre i suoi squilibri favoriscono l’insorgere delle malattie. Qui si manifesta l’originalità del pensiero taoista: l’opposizione c’è, come la natura insegna, ma è relativa: il buio esiste solo se confrontato con la luce, ed ogni realtà non è mai assoluta. La forma è generata dal senza forma, così come poi la forma porterà al senza forma. Questa esistenza prima dell’esistenza, questo “senza forma”, questa potenzialità non ancora espressa è indicata con il termine Tao, letteralmente “la Via”, la matrice dell’Universo. Dall’oscuro mistero emerge qualcosa che è chiamato “WuJi”, il “non-polo”, l’embrione di un’esistenza con ancora polarizzata e quindi non ancora differenziata. Per questo il simbolo è un cerchio vuoto. Questo cerchio vuoto si riempio nel simbolo del TaiJi, ” Il grande polo”. Il Taiji è la differenziazione presente in potenza, ma ancora non in atto. E’ ancora unità, ma contiene in sé il germe della divisione e quindi della nascita. Il simbolo dà l’idea di una marea che sale e retrocede, la fusione del bianco nel nero e del nero nel bianco, di unione nella contrapposizione e, naturalmente, di movimento. Al centro della zona nera (Yin) si trova un punto bianco, così come al centro della zona bianca (Yang) si trova un punto nero, per evidenziare come in ognuna delle due componenti sia contenuto il germe dell’altra, proprio come nel solstizio d’inverno, sotto la neve, è già vivo il seme del rigoglio dell’estate. L’iscrizione delle due metà in un cerchio comunica l’idea dell’intima fusione dei due aspetti, che insieme costituiscono la totalità della vita. Il Tao ruota e, ruotando, si configura in perpetua e inevitabile trasformazione. Bibliografia: Il libro della Medicina Tradizionale Cinese – Carlo Moiraghi – Fabbri Editore Elementi di Medicina Tradizionale Cinese – J. Schatz C. Larre E. Rochat De La Vallèe Edizioni Jaca Book Elementi di Medicina Tradizionale Cinese – F.Bottalo Rosa Brotzu – Edizioni Xenia Medicina Cinese – Ted J. Kaptchuk – Red Edizioni Medicina Tradizionale Cinese – M. Corradin C. Di Stanislao M. Parini Casa Editrice Ambrosiana Teoria e pratica Shiatsu – Carola Beresford Cooke – ed. UTET

Tra Occidente e Oriente: EnneaMediCina

I NUMERI – Nell’antichità, in Occidente, i numeri non avevano una valenza solo quantitativa. Essi racchiudevano un codice segreto per interpretare l’universo e le sue leggi e Pitagora di Samo, grande filosofo, e genio della matematica, vissuto nel VI° sec. a.C. in Grecia, ne fu uno dei più illustri ed esperti conoscitori. Secondo Pitagora tutto era numero e ad ogni numero corrispondeva un simbolo, un suono, delle lettere dell’alfabeto, dei pianeti. I numeri determinavano il ritmo, ciò che dava movimento e permetteva all’universo ed alla materia di esistere in modo ordinato. Tutte le parti costitutive del mondo erano caratterizzate da una concatenazione numerica che regolava le relazioni con tutto ciò che la circondava, esprimendo così pienamente l’approccio olistico, tipico dell’antichità, dove lo Spirito e la Materia si unificavano nell’Essere, “l’essenza delle cose”. Anche per l’antica cultura cinese non esisteva divisione tra macrocosmo e microcosmo; tutto parlava un linguaggio metaforico, dove la correlazione tra i fenomeni che accadevano agli uomini, non era che un aspetto di ciò che accadeva, in grande, nell’ambiente circostante. Il loro atteggiamento nei confronti dei numeri era d’estremo rispetto in quanto essi simboleggiavano la quotidianità con tutto un insieme di raffigurazioni. I numeri possedevano un’alta forza descrittiva, oppure mostravano un ordine gerarchico e raccontavano dell’intima concordanza tra l’uomo ed il suo ambiente. Antiche e nuove scienze dimostrano come la compiutezza del cosmo, possa essere riportata ad un’allegoria matematica, che rende manifesta l’armonia di ogni sistema vivente; tutta la perfezione in natura, dai fiocchi di neve al codice genetico, dall’assetto del fogliame delle piante alla natura frattale del fegato umano è legata a precise sequenze numeriche. Ed è proprio partendo dallo studio e dalla comparazione dei simboli delle due culture, che prende vita un nuovo modello, un nuovo modo di intendere l’Uomo: l’EnneaMediCina.

Tai Chi Chuan: “Movimento di emozioni”.

Il simbolismo è il modo più adatto e fruibile per l’uomo di tramandare insegnamenti e pensieri, il modo più naturale. Tutto ciò è facilmente comprensibile se si pensa che il linguaggio stesso, in fondo, è simbolismo. Qualunque espressione umana è un simbolo del pensiero che si traduce esteriormente; l’unica differenza rimane nel fatto che il linguaggio è analitico e discorsivo, mentre il simbolismo è essenzialmente intuitivo. Il simbolico linguaggio del corpo che si manifesta nei precisi movimenti del Tai Chi Chuan, conosciuto come arte marziale e per gli indubbi benefici che apporta alla salute del praticante, nasconde altri messaggi, che collegano la cultura orientale alle più recenti scoperte della scienza occidentale e della psicologia.Vediamo come. Quando l’energia non ancora manifestata, o Wuji, inizia a muoversi, dà vita alla prima polarizzazione Yin (femminile) – Yang (maschile) da cui origina il Chi o energia. Il Chi come tutto ciò che esiste nell’universo è la manifestazione del movimento ciclico del Tao (1), la Via, il cui simbolo è ormai molto conosciuto. Questi sono i principi alla base della disciplina del Tai Chi Chuan. Tutto l’universo, visibile o invisibile è dato dall’interazione tra Yin-Yang. Il Tai Chi Chuan, l’antica disciplina psico-fisica cinese, affonda le sue radici storiche nei principi della Medicina Tradizionale Cinese, che prescriveva esercizi respiratori, massaggi del corpo, esercizi di mani e piedi già prima del 1000 a.C. I taoisti introdussero il Chi Kung, una serie di esercizi psico-fisici e respiratori, per il mantenimento della salute, la prevenzione e la cura delle malattie. Le ginnastiche energetiche, che furono costantemente studiate, ampliate e integrate con gli antichi stili di Kung-fu, diedero vita al Tai Chi Chuan. Ma questa definizione del Tai Chi è solo uno degli aspetti che lo caratterizzano, in quanto un corpo in equilibrio non è che la logica conseguenza di un’armonica circolazione energetica. L’Uomo, in quanto figlio del Cielo e della Terra è in salute solo quando riesce a mantenersi in armonia tra i Soffi ascendenti della Terra (Yin) e quelli discendenti del Cielo (Yang). Il movimento come base della vita.Nel libro del M.° Flavio Daniele “Scienza Tao e Arte del Combattere ” il prof. Carlo Ventura afferma : “Non c’è alcun fenomeno biologico importante che non sia causato dal movimento. …E’ emerso come non ci sia cambiamento dell’attività genica che non avvenga senza movimenti del DNA, deformazioni e vibrazioni del nucleo e di quel complesso di microfilamenti e microtubuli che chiamiamo citoscheletro. I movimenti precedono gli stessi cambiamenti di funzione ai vari livelli cellulari. …Applicare una vibrazione sonora ad una cellula o a molecole segnale all’interno di una cellula, può far vibrare queste strutture, generando cambiamenti di morfologia e di funzione. I suoni e i movimenti possono dunque essere visti come un “dialogo molecolare” all’interno di cellule e tessuti”. Legge del Tre in movimentoDall’unione del senza forma, rappresentato dalle energie ereditarie dello spermatozoo maschile e dell’ovulo femminile con le energie acquisite, cioè con quello che le energie innate sono in grado di produrre dopo la fecondazione, prende vita l’orizzonte energetico di un nuovo essere, il frutto, l’unione del maschile col femminile, del passivo con l’attivo, il numero Tre, il neutralizzante. Nella cultura cinese “Dantian” è il nome che la fisiologia della Medicina tradizionale dà ai tre punti del corpo dove il Chi viene conservato e accumulato e dal quale poi si irradia, attraverso i meridiani, nel corpo. Questi concetti si collegano all’Alchimia Interiore taoista, alle tecniche meditative e quindi al Tai Chi, per cui il corpo viene suddiviso in tre aree, presentanti ciascuna un fulcro, detto Campo di cinabro, dove risiede l’essenza dell’Uno primigenio (2). Anche la psicologia occidentale si sta avvicinando a questi concetti. L’analisi transazionale di Eric Berne, ad esempio, teorizza la struttura psichica dell’individuo o “Io” come costituita da tre strutture rappresentate graficamente come una sola personalità, ovvero i tre stati dell’Io, ognuno con le proprie funzioni. Ogni stato dell’Io ha aspetti positivi e negativi, a seconda che favorisca oppure impedisca l’indipendenza della persona. L’Io Genitore custodisce le esperienze e gli esempi.L’Io Bambino racchiude la spontaneità e l’emotività.L’Io Adulto è la parte dove le informazioni vengo elaborate. Come far comunicare questi aspetti?L’analisi transazionale propone la “guarigione” attraverso il potenziamento delle capacità di “problem solving” dell’Adulto, attraverso l’utilizzo delle emozioni, non più intese come un ostacolo, ma come uno strumento teso a soddisfare e risolvere i propri bisogni. ConclusioneLa via del Cuore, la via delle emozioni, del Chi, risulta essere, come da sempre i mistici affermano, la frontiera tra il centro istintivo e quello mentale-spirituale, la “via di evoluzione” per l’uomo di tutti i tempi. Ed è infatti nella profondità delle aree cerebrali del sistema limbico e dell’ipotalamo, che avvengono i processi elettrochimici che si traducono in ciò che chiamiamo “emozioni”. Da qui, attraverso la mediazioni di specifiche sostanze, i neurotrasmettitori, i messaggi vengono trasportati in tutto il corpo-mente. “E’ sempre più chiaro – afferma il prof. Ventura – che lo sviluppo del sistema nervoso e di quello cardiovascolare avvengono attraverso un’azione coordinata di fattori comuni che guidano il differenziamento e la migrazione di future cellule neuronali e cardiovascolari. Ricerche molto recenti dimostrano un forte parallelismo nello sviluppo di entrambi i sistemi …..” Movimento catalizzatore di emozioni, quindi, che stimolano una diversa interazione dei tre cervelli. E qui entra in gioco la potenza del movimento Tai Chi. Partendo da un lavoro consapevole sul corpo e quindi dalla neocorteccia, si modificano, nel tempo gli schemi legati al funzionamento del sistema nervoso, dei tre cervelli. Si lavora alchemicamente sui tre Dantian, secondo il linguaggio orientale, stimolando una ridefinizione dei confini psico-fisici incamerati nel tempo, per ripristinare l’equilibrio psico-fisico-spirituale, per tornare all’Uno. Tao:Tutta la materia dell’universo, vivente o non vivente è attraversata da questa eterna, essenziale e fondamentale forza. Il simbolo del Tao rappresenta l’universo. Da una fase iniziale di assenza di differenziazione si formarono due polarità di segno diverso e complementare, che rappresentano i principi fondamentali dell’universo: Yin, il principio negativo, passivo, rappresentato dal colore nero e Yang, il principio positivo, attivo, rappresentato dal colore bianco. Primigenio:il primo

Tai Chi Chuan: “Movimento di emozioni”.

Il simbolismo è il modo più adatto e fruibile per l’uomo di tramandare insegnamenti e pensieri, il modo più naturale. Tutto ciò è facilmente comprensibile se si pensa che il linguaggio stesso, in fondo, è simbolismo. Qualunque espressione umana è un simbolo del pensiero che si traduce esteriormente; l’unica differenza rimane nel fatto che il linguaggio è analitico e discorsivo, mentre il simbolismo è essenzialmente intuitivo. Il simbolico linguaggio del corpo che si manifesta nei precisi movimenti del Tai Chi Chuan, conosciuto come arte marziale e per gli indubbi benefici che apporta alla salute del praticante, nasconde altri messaggi, che collegano la cultura orientale alle più recenti scoperte della scienza occidentale e della psicologia.Vediamo come. Quando l’energia non ancora manifestata, o Wuji, inizia a muoversi, dà vita alla prima polarizzazione Yin (femminile) – Yang (maschile) da cui origina il Chi o energia. Il Chi come tutto ciò che esiste nell’universo è la manifestazione del movimento ciclico del Tao (1), la Via, il cui simbolo è ormai molto conosciuto. Questi sono i principi alla base della disciplina del Tai Chi Chuan. Tutto l’universo, visibile o invisibile è dato dall’interazione tra Yin-Yang. Il Tai Chi Chuan, l’antica disciplina psico-fisica cinese, affonda le sue radici storiche nei principi della Medicina Tradizionale Cinese, che prescriveva esercizi respiratori, massaggi del corpo, esercizi di mani e piedi già prima del 1000 a.C. I taoisti introdussero il Chi Kung, una serie di esercizi psico-fisici e respiratori, per il mantenimento della salute, la prevenzione e la cura delle malattie. Le ginnastiche energetiche, che furono costantemente studiate, ampliate e integrate con gli antichi stili di Kung-fu, diedero vita al Tai Chi Chuan. Ma questa definizione del Tai Chi è solo uno degli aspetti che lo caratterizzano, in quanto un corpo in equilibrio non è che la logica conseguenza di un’armonica circolazione energetica. L’Uomo, in quanto figlio del Cielo e della Terra è in salute solo quando riesce a mantenersi in armonia tra i Soffi ascendenti della Terra (Yin) e quelli discendenti del Cielo (Yang). Il movimento come base della vita.Nel libro del M.° Flavio Daniele “Scienza Tao e Arte del Combattere ” il prof. Carlo Ventura afferma : “Non c’è alcun fenomeno biologico importante che non sia causato dal movimento. …E’ emerso come non ci sia cambiamento dell’attività genica che non avvenga senza movimenti del DNA, deformazioni e vibrazioni del nucleo e di quel complesso di microfilamenti e microtubuli che chiamiamo citoscheletro. I movimenti precedono gli stessi cambiamenti di funzione ai vari livelli cellulari. …Applicare una vibrazione sonora ad una cellula o a molecole segnale all’interno di una cellula, può far vibrare queste strutture, generando cambiamenti di morfologia e di funzione. I suoni e i movimenti possono dunque essere visti come un “dialogo molecolare” all’interno di cellule e tessuti”. Legge del Tre in movimentoDall’unione del senza forma, rappresentato dalle energie ereditarie dello spermatozoo maschile e dell’ovulo femminile con le energie acquisite, cioè con quello che le energie innate sono in grado di produrre dopo la fecondazione, prende vita l’orizzonte energetico di un nuovo essere, il frutto, l’unione del maschile col femminile, del passivo con l’attivo, il numero Tre, il neutralizzante. Nella cultura cinese “Dantian” è il nome che la fisiologia della Medicina tradizionale dà ai tre punti del corpo dove il Chi viene conservato e accumulato e dal quale poi si irradia, attraverso i meridiani, nel corpo. Questi concetti si collegano all’Alchimia Interiore taoista, alle tecniche meditative e quindi al Tai Chi, per cui il corpo viene suddiviso in tre aree, presentanti ciascuna un fulcro, detto Campo di cinabro, dove risiede l’essenza dell’Uno primigenio (2). Anche la psicologia occidentale si sta avvicinando a questi concetti. L’analisi transazionale di Eric Berne, ad esempio, teorizza la struttura psichica dell’individuo o “Io” come costituita da tre strutture rappresentate graficamente come una sola personalità, ovvero i tre stati dell’Io, ognuno con le proprie funzioni. Ogni stato dell’Io ha aspetti positivi e negativi, a seconda che favorisca oppure impedisca l’indipendenza della persona. L’Io Genitore custodisce le esperienze e gli esempi.L’Io Bambino racchiude la spontaneità e l’emotività.L’Io Adulto è la parte dove le informazioni vengo elaborate. Come far comunicare questi aspetti?L’analisi transazionale propone la “guarigione” attraverso il potenziamento delle capacità di “problem solving” dell’Adulto, attraverso l’utilizzo delle emozioni, non più intese come un ostacolo, ma come uno strumento teso a soddisfare e risolvere i propri bisogni. ConclusioneLa via del Cuore, la via delle emozioni, del Chi, risulta essere, come da sempre i mistici affermano, la frontiera tra il centro istintivo e quello mentale-spirituale, la “via di evoluzione” per l’uomo di tutti i tempi. Ed è infatti nella profondità delle aree cerebrali del sistema limbico e dell’ipotalamo, che avvengono i processi elettrochimici che si traducono in ciò che chiamiamo “emozioni”. Da qui, attraverso la mediazioni di specifiche sostanze, i neurotrasmettitori, i messaggi vengono trasportati in tutto il corpo-mente. “E’ sempre più chiaro – afferma il prof. Ventura – che lo sviluppo del sistema nervoso e di quello cardiovascolare avvengono attraverso un’azione coordinata di fattori comuni che guidano il differenziamento e la migrazione di future cellule neuronali e cardiovascolari. Ricerche molto recenti dimostrano un forte parallelismo nello sviluppo di entrambi i sistemi …..” Movimento catalizzatore di emozioni, quindi, che stimolano una diversa interazione dei tre cervelli. E qui entra in gioco la potenza del movimento Tai Chi. Partendo da un lavoro consapevole sul corpo e quindi dalla neocorteccia, si modificano, nel tempo gli schemi legati al funzionamento del sistema nervoso, dei tre cervelli. Si lavora alchemicamente sui tre Dantian, secondo il linguaggio orientale, stimolando una ridefinizione dei confini psico-fisici incamerati nel tempo, per ripristinare l’equilibrio psico-fisico-spirituale, per tornare all’Uno. Tao:Tutta la materia dell’universo, vivente o non vivente è attraversata da questa eterna, essenziale e fondamentale forza. Il simbolo del Tao rappresenta l’universo. Da una fase iniziale di assenza di differenziazione si formarono due polarità di segno diverso e complementare, che rappresentano i principi fondamentali dell’universo: Yin, il principio negativo, passivo, rappresentato dal colore nero e Yang, il principio positivo, attivo, rappresentato dal colore bianco. Primigenio:il primo

Tai Chi Chuan: “Movimento di emozioni”.

Il simbolismo è il modo più adatto e fruibile per l’uomo di tramandare insegnamenti e pensieri, il modo più naturale. Tutto ciò è facilmente comprensibile se si pensa che il linguaggio stesso, in fondo, è simbolismo. Qualunque espressione umana è un simbolo del pensiero che si traduce esteriormente; l’unica differenza rimane nel fatto che il linguaggio è analitico e discorsivo, mentre il simbolismo è essenzialmente intuitivo. Il simbolico linguaggio del corpo che si manifesta nei precisi movimenti del Tai Chi Chuan, conosciuto come arte marziale e per gli indubbi benefici che apporta alla salute del praticante, nasconde altri messaggi, che collegano la cultura orientale alle più recenti scoperte della scienza occidentale e della psicologia.Vediamo come. Quando l’energia non ancora manifestata, o Wuji, inizia a muoversi, dà vita alla prima polarizzazione Yin (femminile) – Yang (maschile) da cui origina il Chi o energia. Il Chi come tutto ciò che esiste nell’universo è la manifestazione del movimento ciclico del Tao (1), la Via, il cui simbolo è ormai molto conosciuto. Questi sono i principi alla base della disciplina del Tai Chi Chuan. Tutto l’universo, visibile o invisibile è dato dall’interazione tra Yin-Yang. Il Tai Chi Chuan, l’antica disciplina psico-fisica cinese, affonda le sue radici storiche nei principi della Medicina Tradizionale Cinese, che prescriveva esercizi respiratori, massaggi del corpo, esercizi di mani e piedi già prima del 1000 a.C. I taoisti introdussero il Chi Kung, una serie di esercizi psico-fisici e respiratori, per il mantenimento della salute, la prevenzione e la cura delle malattie. Le ginnastiche energetiche, che furono costantemente studiate, ampliate e integrate con gli antichi stili di Kung-fu, diedero vita al Tai Chi Chuan. Ma questa definizione del Tai Chi è solo uno degli aspetti che lo caratterizzano, in quanto un corpo in equilibrio non è che la logica conseguenza di un’armonica circolazione energetica. L’Uomo, in quanto figlio del Cielo e della Terra è in salute solo quando riesce a mantenersi in armonia tra i Soffi ascendenti della Terra (Yin) e quelli discendenti del Cielo (Yang). Il movimento come base della vita.Nel libro del M.° Flavio Daniele “Scienza Tao e Arte del Combattere ” il prof. Carlo Ventura afferma : “Non c’è alcun fenomeno biologico importante che non sia causato dal movimento. …E’ emerso come non ci sia cambiamento dell’attività genica che non avvenga senza movimenti del DNA, deformazioni e vibrazioni del nucleo e di quel complesso di microfilamenti e microtubuli che chiamiamo citoscheletro. I movimenti precedono gli stessi cambiamenti di funzione ai vari livelli cellulari. …Applicare una vibrazione sonora ad una cellula o a molecole segnale all’interno di una cellula, può far vibrare queste strutture, generando cambiamenti di morfologia e di funzione. I suoni e i movimenti possono dunque essere visti come un “dialogo molecolare” all’interno di cellule e tessuti”. Legge del Tre in movimentoDall’unione del senza forma, rappresentato dalle energie ereditarie dello spermatozoo maschile e dell’ovulo femminile con le energie acquisite, cioè con quello che le energie innate sono in grado di produrre dopo la fecondazione, prende vita l’orizzonte energetico di un nuovo essere, il frutto, l’unione del maschile col femminile, del passivo con l’attivo, il numero Tre, il neutralizzante. Nella cultura cinese “Dantian” è il nome che la fisiologia della Medicina tradizionale dà ai tre punti del corpo dove il Chi viene conservato e accumulato e dal quale poi si irradia, attraverso i meridiani, nel corpo. Questi concetti si collegano all’Alchimia Interiore taoista, alle tecniche meditative e quindi al Tai Chi, per cui il corpo viene suddiviso in tre aree, presentanti ciascuna un fulcro, detto Campo di cinabro, dove risiede l’essenza dell’Uno primigenio (2). Anche la psicologia occidentale si sta avvicinando a questi concetti. L’analisi transazionale di Eric Berne, ad esempio, teorizza la struttura psichica dell’individuo o “Io” come costituita da tre strutture rappresentate graficamente come una sola personalità, ovvero i tre stati dell’Io, ognuno con le proprie funzioni. Ogni stato dell’Io ha aspetti positivi e negativi, a seconda che favorisca oppure impedisca l’indipendenza della persona. L’Io Genitore custodisce le esperienze e gli esempi.L’Io Bambino racchiude la spontaneità e l’emotività.L’Io Adulto è la parte dove le informazioni vengo elaborate. Come far comunicare questi aspetti?L’analisi transazionale propone la “guarigione” attraverso il potenziamento delle capacità di “problem solving” dell’Adulto, attraverso l’utilizzo delle emozioni, non più intese come un ostacolo, ma come uno strumento teso a soddisfare e risolvere i propri bisogni. ConclusioneLa via del Cuore, la via delle emozioni, del Chi, risulta essere, come da sempre i mistici affermano, la frontiera tra il centro istintivo e quello mentale-spirituale, la “via di evoluzione” per l’uomo di tutti i tempi. Ed è infatti nella profondità delle aree cerebrali del sistema limbico e dell’ipotalamo, che avvengono i processi elettrochimici che si traducono in ciò che chiamiamo “emozioni”. Da qui, attraverso la mediazioni di specifiche sostanze, i neurotrasmettitori, i messaggi vengono trasportati in tutto il corpo-mente. “E’ sempre più chiaro – afferma il prof. Ventura – che lo sviluppo del sistema nervoso e di quello cardiovascolare avvengono attraverso un’azione coordinata di fattori comuni che guidano il differenziamento e la migrazione di future cellule neuronali e cardiovascolari. Ricerche molto recenti dimostrano un forte parallelismo nello sviluppo di entrambi i sistemi …..” Movimento catalizzatore di emozioni, quindi, che stimolano una diversa interazione dei tre cervelli. E qui entra in gioco la potenza del movimento Tai Chi. Partendo da un lavoro consapevole sul corpo e quindi dalla neocorteccia, si modificano, nel tempo gli schemi legati al funzionamento del sistema nervoso, dei tre cervelli. Si lavora alchemicamente sui tre Dantian, secondo il linguaggio orientale, stimolando una ridefinizione dei confini psico-fisici incamerati nel tempo, per ripristinare l’equilibrio psico-fisico-spirituale, per tornare all’Uno. Tao:Tutta la materia dell’universo, vivente o non vivente è attraversata da questa eterna, essenziale e fondamentale forza. Il simbolo del Tao rappresenta l’universo. Da una fase iniziale di assenza di differenziazione si formarono due polarità di segno diverso e complementare, che rappresentano i principi fondamentali dell’universo: Yin, il principio negativo, passivo, rappresentato dal colore nero e Yang, il principio positivo, attivo, rappresentato dal colore bianco. Primigenio:il primo

L’Oriente attraverso la Medicina Tradizionale Cinese

La Medicina Tradizionale Cinese è un’antichissima disciplina di ricerca della salute e dell’armonia attraverso il riequilibrio energetico del corpo-mente. È una medicina dei Soffi, l’arte di ristabilire l’armonia funzionale degli scambi fra i diversi Soffi (energia, QI). L’oggetto di questa medicina energetica è la regolazione dei Soffi costitutivi e animatori dell’uomo in seno ai Soffi costitutivi e animatori dell’Universo. Ciò che è giunto fino a noi è il risultato dell’integrazione e sistemazione, nel corso della sua evoluzione, delle diverse filosofie con cui è entrata in contatto ed in particolare col pensiero taoista, la Scuola confuciana e la Teoria dei cinque elementi. Questa tradizione considera l’universo come un campo di energia, risultato della perfetta interazione dei due principi cosmici fondamentali: Yin/Yang. Vi è una visione olistica, analogica dell’essere umano, secondo cui la salute ed il benessere sono la conseguenza dell’equilibrio psicologico, energetico, fisiologico e spirituale dell’uomo. L’osservazione e la catalogazione delle corrispondenze ha portato l’uomo nel corso dei millenni ad ipotizzare una conoscenza esaustiva della realtà dove ciò che succede nel Macrocosmo (Cosmo) accade in piccolo – per analogia – nel Microcosmo (Uomo). Attraverso la comprensione del cosmo, dell’universo e della natura si arriva, per il taoismo, alla comprensione di se stessi, alla propria crescita individuale. Non esiste la dicotomia tra bene/male, giusto/sbagliato, ecc.., gli opposti diventano aspetti equivalenti della stessa realtà/fenomeno, che li comprende al suo interno. Il cambiamento del punto di vista dell’osservatore fa cambiare il valore etico-morale dell’interpretazione di ogni avvenimento. Non esistono valori assoluti, ma solo valori relativi al sistema/modello preso come misura di riferimento. La concentrazione dell’attenzione va invece indirizzata nei confronti dell’osservazione della natura e delle sue manifestazioni, che sola permette di riconoscere le caratteristiche del Tao. Ed è proprio la natura a suggerire l’idea dello Yin/Yang, le polarità costitutive del simbolo del Tao, che rappresenta il concetto più importante e caratteristico del taoismo. L’osservazione dell’alternanza ciclica del giorno e della notte viene simbolicamente correlata al lato ombroso e a quello soleggiato di una collina, un’unica realtà che porta in sé sia l’ombra che la luce, gli opposti universalmente congiunti, che eternamente si rincorrono ed avvicendano l’un l’altro. Qualsiasi sintomo fisico o psichico non rappresenta, quindi, il segno di un’affezione localizzata, ma è la spia di uno squilibrio dell’organismo nella sua totalità. Non segue, quindi, la tendenza allo smembramento dei singoli componenti, alla ricerca del sempre più piccolo, perdendo di vista lo scopo, l’unità: l’Uomo ed il suo equilibrio psicofisico, immerso nell’ambiente circostante. Inserito nel Macrocosmo, anche l’Uomo è alimentato dallo stesso flusso di energia vitale, il Qi (Soffi), che scorre all’interno del corpo lungo la rete dei meridiani, gli invisibili canali che costituiscono il sistema di collegamento fra gli organi e le funzioni vitali. Il Qi è il prodotto dell’interazione di Yin/Yang e costituisce la base del mondo dei fenomeni. Nel corpo umano il Qi è l’agente del movimento e della trasformazione, il principio che muove, riscalda e protegge dalle influenze esterne. A livello psicologico il suo libero fluire ci consente di cambiare stato, di alternare diverse emozioni passando dal lavoro al piacere, dall’attività al riposo. La salute ed il benessere fisico non sono quindi che la naturale conseguenza dell’armonica circolazione del Qi, mentre i suoi squilibri favoriscono l’insorgere delle malattie. Qui si manifesta l’originalità del pensiero taoista: l’opposizione c’è, come la natura insegna, ma è relativa: il buio esiste solo se confrontato con la luce, ed ogni realtà non è mai assoluta. La forma è generata dal senza forma, così come poi la forma porterà al senza forma. Questa esistenza prima dell’esistenza, questo “senza forma”, questa potenzialità non ancora espressa è indicata con il termine Tao, letteralmente “la Via”, la matrice dell’Universo. Dall’oscuro mistero emerge qualcosa che è chiamato “WuJi”, il “non-polo”, l’embrione di un’esistenza con ancora polarizzata e quindi non ancora differenziata. Per questo il simbolo è un cerchio vuoto. Questo cerchio vuoto si riempio nel simbolo del TaiJi, ” Il grande polo”. Il Taiji è la differenziazione presente in potenza, ma ancora non in atto. E’ ancora unità, ma contiene in sé il germe della divisione e quindi della nascita. Il simbolo dà l’idea di una marea che sale e retrocede, la fusione del bianco nel nero e del nero nel bianco, di unione nella contrapposizione e, naturalmente, di movimento. Al centro della zona nera (Yin) si trova un punto bianco, così come al centro della zona bianca (Yang) si trova un punto nero, per evidenziare come in ognuna delle due componenti sia contenuto il germe dell’altra, proprio come nel solstizio d’inverno, sotto la neve, è già vivo il seme del rigoglio dell’estate. L’iscrizione delle due metà in un cerchio comunica l’idea dell’intima fusione dei due aspetti, che insieme costituiscono la totalità della vita. Il Tao ruota e, ruotando, si configura in perpetua e inevitabile trasformazione. Bibliografia:Il libro della Medicina Tradizionale Cinese – Carlo Moiraghi – Fabbri EditoreElementi di Medicina Tradizionale Cinese – J. Schatz C. Larre E. Rochat De La Vallèe Edizioni Jaca BookElementi di Medicina Tradizionale Cinese – F.Bottalo Rosa Brotzu – Edizioni XeniaMedicina Cinese – Ted J. Kaptchuk – Red EdizioniMedicina Tradizionale Cinese – M. Corradin C. Di Stanislao M. Parini Casa Editrice AmbrosianaTeoria e pratica Shiatsu – Carola Beresford Cooke – ed. UTET